L’intelligenza Artificiale e la sua regolamentazione sono state oggetto di un editoriale di Sundar Pichai, CEO di Google e di Alphabet. Pichai appoggia in pieno le nuove perplessità della Comunità Europea riguardanti un utilizzo dell ‘IA, che dovrebbe essere disciplinata dal punto di vista legislativo, per poter garantire le giuste tutele a chi affida la sua privacy e la sua vita al web. Gli Stati Uniti con Trump in prima linea, sono invece più propensi ad un controllo più malleabile e con meno restrizioni.
Nell’editoriale di Pichai, in visita a Bruxelles, dove ha definito encomiabile il GDPR (General Data Protection Regulation), Regolamento Generale UE sulla Protezione dei Dati, ha dichiarato: ” I motori a combustione interna hanno permesso alle persone di viaggiare lontano, ma anche causato incidenti. Internet ha consentito alle persone di comunicare, ma anche semplificato la diffusione della disinformazione, lezioni che ci hanno insegnato che dobbiamo tenere gli occhi ben aperti su cosa potrebbe andare storto“. Il CEO Google ha poi toccato un punto nevralgico: “Vediamo che il riconoscimento facciale comporta molti rischi, perciò da parte nostra c’è un periodo di attesa fino a quando non vedremo come viene utilizzato. Il quadro normativo del Gdpr può costituire una base solida per bilanciare i potenziali danni e le opportunità sociali”.
Il riconoscimento facciale infatti è tornato tristemente alla ribalta grazie al New York Times che ha fatto esplodere il caso Clearview AI, società appartenente a Hoan Ton-That, un ingegnere autodidatta australiano di origini vietnamite, che ha creato un archivio di oltre tre miliardi di immagini dal web e lo ha consegnato alle forze dell’ordine statunitensi, con lo scopo di facilitare l’individuazione di eventuali criminali, tramite riconoscimento facciale.
Un’app che si può definire avveniristica quanto pericolosa proprio per il riconoscimento facciale e che consente di catturare scatti di qualsiasi individuo e lanciarla on line, per ottenere altre informazioni sulle foto pubbliche del soggetto in questione, le quali rilevano anche i luoghi e le date degli scatti prelevati, senza nessun consenso dell’interessato.
La backbone del sistena è un database che Clearview ha sviluppato arbitrariamente utilizzando le informazioni caricate su Facebook, YouTube, Venmo e milioni di altri siti Web e ha superato ogni iniziativa nell’utilizzo dell’ IA
dal governo degli Stati Uniti. Nonostante la totale violazione della privacy degli utenti dei siti sopracitati, le forze dell’ordine federali e statali pare abbiano utilizzato l’app Clearview per dirigere indagini su diversi crimini, che vanno dal taccheggio allo stupro.
Pichai ha insisto proprio sul punto riguardante la tutela della privacy e la violazione dei diritti umani, rimarcando quanto sia importante attivare un regolamento legislativo condivisibile sia per l’UE che per gli Stati Uniti e che ponga un freno all’utilizzo indiscriminato della IA, nata per semplificare la vita delle persone e non per complicarla.
Sembra di essere stati catapultati nel mondo di Minority Report dove da un momento all’altro ci si aspetta che spunti un Tom Cruise che cerca di difendersi da una IA ostile e non del tutto affidabile. Ma almeno per ora i nostri bulbi oculari sono al sicuro, si spera. C’è da dire che Scott Frank e Jon Cohen ci avevano visto giusto.
Che paura!!! In effetti qualche giorno fa ho visto che in alcuni supermercati (Non ricordo se in Giappone o in Cina) i clienti pagano direttamente con il riconoscimento facciale, senza bisogno di portare con sé carte di credito né tantomeno denaro contante. Ho letto inoltre recentemente su una rivista che a Pechino tra le telecamere installate nella città, nei centri commerciali e quelle sui droni, di fatto c’è una mappatura praticamente completa degli abitanti, oltre che un monitoraggio dei loro spostamenti. E chiaramente un modo per monitorare gusti e cambiamenti nel tempo delle abitudini dei loro abitanti. La mascherina non è utilizzata solo per lo smog, ma anche per evitare di farsi riconoscere dalle telecamere. un amico che ha fatto un corso di marketing avanzato mi ha detto che sono già utilizzati da tempo dei software che non solo riconoscono la persona dal viso, ma anche dal loro modo di muoversi e camminare.
Grazie mille per il bellissimo articolo ma…che paura!!