Andando indietro alla scoperta di Gliese12b, già Aristotele affermava nel IV secolo a.C. che gli umani sono animali sociali, tendenti a “fare branco” e condividere la vita in relazione ad altri esseri della stessa specie e non. Nella storia spaziale questa tendenza è naturalmente aumentata di intensità, cercando attraverso l’ignoto, una forma di vita che possa essere simile a noi.
Tante sono state le teorie e i sogni degli esseri umani, riguardo ad eventuali forme di vita estranee al nostro pianeta, e andavano di pari passo al progresso ingegneristico e scientifico. Inizialmente si teorizzavano forme di vita sotto le spesse nubi di venere, su Marte, persino sulla Luna nei primi anni del diciannovesimo secolo. Tutte aspettative disattese, fino almeno la scoperta di oceani di acqua liquida sotto la spessa crosta di ghiaccio dei satelliti di Giove e Saturno.
Nell’attesa di esplorare queste immense distese d’acqua, i nostri “occhi artificiali” nello spazio ci hanno mostrato possibilità di vita in pianeti oltre i confini del nostro sistema solare, tra cui Gliese12b.
Gliese12b è davvero abitabile?
Gliese12 è una nana rossa nella costellazione dei pesci grande all’incirca 1/4 del sole, alla distanza di 39.7 anni luce da noi. Determinare il tipo di stella è fondamentale nel cercare esopianeti (pianeti simili alla Terra), e il fatto che Gliese12 sia una nana rossa crea non pochi problemi. Queste stelle sono conosciute per essere particolarmente instabili, causando continue ed improvvise brillamenti solari, cioè improvvise esplosioni di energia con un rilascio di radiazioni elettromagnetiche. Questo tipo di condizione può causare uno “squarcio” del campo magnetico di un pianeta, rendendo impossibile la vita. Ma Gliese12b sembra avercela fatta!
In particolare il pianeta è poco meno di 4 volte più grande della terra, ciò potrebbe significare di conseguenza, un campo magnetico più robusto di quello nostrano, permettendo la protezione di eventuale vita sul pianeta, dalle potenti esplosioni energetiche date dalla stella madre. Si trova particolarmente vicino alla nana rossa, completando una orbita attorno ad essa in poco più di 12 giorni.
Il pianeta è stato scoperto dalla sonda TESS e da due studi indipendenti nel Maggio 2024, causando parecchio scalpore nella comunità scientifica internazionale. Questo perché è stato rilevato come il pianeta abbia una temperatura superficiale di 42 C°, constatando ufficialmente il suo “equilibrium temperature”. Una scoperta che accende le speranze di addetti ai lavori e appassionati di spazio, che trovano pane per i loro denti nelle future esplorazioni scientifiche di Gliese12b.
Prossimi studi sul pianeta
Il James Webb Space Telescope in futuro studierà in modo approfondito il pianeta. Il telescopio è progettato principalmente per osservare l’universo in infrarosso, non è specificamente costruito per rilevare direttamente campi magnetici Gliese12b, ma può raccogliere dati che indirettamente forniscono informazioni sulla presenza di un campo magnetico. Il JWST può osservare le atmosfere tramite il metodo della spettroscopia di transito. Durante il transito di un pianeta davanti alla sua stella, parte della luce stellare passa attraverso l’atmosfera del pianeta e viene assorbita o riflessa da vari elementi chimici. La presenza di un campo magnetico può influenzare la composizione e la distribuzione dell’atmosfera, determinando quindi in modo molto preciso la presenza di un’eventuale atmosfera.
Gliese12b è quindi diventato la star attuale di astronomi e astrofisici, alimentando i sogni di trovare finalmente, un pianeta che possa essere il candidato ideale alla presenza di forme di vita aliene intelligenti o anche solo “non sviluppate”. Le possibilità sono molteplici e le sfide per trovare qualcosa di concreto a questa enorme distanza da noi, sono molto difficili e di notevole sforzo. Chissà che non diventino più semplici anche grazie ai vettori ionici.