L’Universo è un luogo sicuramente vasto ma anche molto misterioso, pieno di meraviglie che sfidano la nostra comprensione e che stimolano la nostra curiosità; tra le scoperte più affascinanti degli ultimi decenni vi sono gli esopianeti –tra cui Gliese 12 b– mondi che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole.
Questi pianeti offrono una finestra su sistemi solari lontani e ci permettono di esplorare le possibilità di vita oltre la Terra. Recentemente, un team di astronomi ha fatto una scoperta straordinaria: Gliese 12 b un mondo ghiacciato situato nella zona abitabile di una stella lontana.
Il pianeta in questione, orbita attorno a una stella nana rossa chiamata Gliese 12, situata a circa 40 anni luce dalla Terra nella costellazione dei Pesci. Questo esopianeta ha dimensioni simili a quelle di Venere, ma con una temperatura superficiale stimata di circa 42°C, che lo rende più fresco rispetto alla maggior parte degli esopianeti scoperti finora.
La sua posizione e le sue caratteristiche lo rendono un obiettivo ideale per ulteriori studi, in particolare con telescopi avanzati come il James Webb Space Telescope.
La zona abitabile, spesso chiamata “zona Goldilocks”, è la regione attorno a una stella dove le condizioni potrebbero essere giuste per la presenza di acqua liquida sulla superficie di un pianeta.
Questo è un criterio fondamentale per la vita come la conosciamo, pertanto la scoperta di un pianeta ghiacciato, in questa zona, solleva domande interessanti sulla sua composizione, la sua atmosfera e il suo potenziale per ospitare forme di vita.
La scoperta di Gliese 12 b è importante per la ricerca di pianeti abitabili
La scoperta di Gliese 12 b è stata resa possibile grazie all’uso combinato di due potenti strumenti: il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) e il Characterizing Exoplanet Satellite (CHEOPS), telescopi che hanno permesso agli astronomi di rilevare il pianeta mentre transitava davanti alla sua stella, un metodo che fornisce preziose informazioni sulla sua atmosfera e composizione.
La possibilità che Gliese 12 b possa avere un’atmosfera simile a quella terrestre, o forse una completamente diversa, apre nuove strade per la ricerca. Se il pianeta possiede un’atmosfera, potrebbe mantenere temperature adatte alla presenza di acqua liquida, un elemento essenziale per la vita, ciononostante se la sua atmosfera è più simile a quella di Venere, potrebbe essere soggetto a un effetto serra incontrollato, rendendolo inospitale.
Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione degli esopianeti, ma potrebbe anche fornire indizi cruciali su come e perché la Terra e Venere, due pianeti del nostro sistema solare, abbiano seguito percorsi evolutivi così diversi.
Studiando Gliese 12 b, gli scienziati sperano di ottenere una visione più chiara dei processi che determinano l’abitabilità dei pianeti e delle condizioni necessarie per la vita.
Tutto quello che non spaevamo su questo esopianeta
Il metodo del transito è uno dei più efficaci per la scoperta di esopianeti, quando un pianeta passa davanti alla sua stella, causa una diminuzione temporanea della luminosità della stella stessa, e questo fenomeno, osservabile con telescopi sensibili, permette agli astronomi di dedurre la presenza di un pianeta e di stimarne le dimensioni e l’orbita.
Nel caso di Gliese 12 b, il transito ha rivelato che il pianeta ha dimensioni simili a quelle di Venere e orbita attorno alla sua stella ogni 12,8 giorni.
La zona abitabile è una regione attorno a una stella dove le condizioni potrebbero essere giuste per la presenza di acqua liquida sulla superficie di un pianeta, un criterio fondamentale per la vita come la conosciamo. Gliese 12 b si trova all’interno di questa zona, il che lo rende un candidato interessante per ulteriori studi sulla sua abitabilità.
Come detto in precedenza, la temperatura superficiale stimata di 42°C suggerisce che potrebbe avere condizioni favorevoli per la presenza di acqua liquida, a patto che possieda un’atmosfera adeguata.
La scoperta di Gliese 12 b non solo arricchisce la nostra comprensione degli esopianeti, ma potrebbe anche fornire indizi cruciali su come e perché la Terra e Venere, due pianeti del nostro sistema solare, abbiano seguito percorsi evolutivi così diversi. Studiando Gliese 12 b, gli scienziati sperano di ottenere una visione più chiara dei processi che determinano l’abitabilità dei pianeti e delle condizioni necessarie per la vita
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