Con oltre 9.000 satelliti in orbita, di cui 6.500 appartengono a SpaceX e al progetto Starlink, gli astronomi si trovano a fare i conti con una rivoluzione spaziale che rischia di oscurare il cielo e di creare un impatto ambientale senza precedenti. Per questo, più di 100 astronomi hanno firmato una lettera aperta, rivolta alla Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti, chiedendo una sospensione immediata dei lanci di Starlink e altre mega-costellazioni fino a quando non si potrà effettuare una valutazione completa dei rischi.
L’inquinamento luminoso e radio: un problema per le osservazioni
Secondo Robert McMillan, uno degli autori della lettera e astronomo dell’Università dell’Arizona, anche i satelliti non visibili a occhio nudo rappresentano un ostacolo per la ricerca astronomica. Le scie luminose lasciate dalle costellazioni satellitari, infatti, interferiscono con le osservazioni degli asteroidi e con i telescopi radio, rendendo difficoltoso studiare l’universo.
L’emissione di radiazioni dai dispositivi elettronici a bordo dei satelliti Starlink rappresenta un ulteriore problema. Interferendo con i segnali dei telescopi radio, questi disturbi possono limitare la nostra capacità di osservare le profondità del cosmo.
I rischi ambientali: dallo spazio al nostro pianeta
Non solo l’astronomia è minacciata: la presenza di satelliti usa e getta in orbita potrebbe aumentare il problema dei rifiuti spaziali, aumentando i rischi di collisione con altri oggetti e satelliti. La reimmissione nell’atmosfera di satelliti dismessi potrebbe avere conseguenze sulla nostra salute e sull’ambiente, con alcuni frammenti che sopravvivono al rientro e cadono sulla Terra.
La Federal Aviation Administration (FAA) ha già lanciato l’allarme, avvertendo che i detriti spaziali in caduta potrebbero rappresentare un pericolo per la vita umana. E mentre i satelliti sono progettati per distruggersi nell’atmosfera, sempre più frammenti stanno sfuggendo a questa previsione, dimostrando la necessità di misure di sicurezza più rigide.
Un problema ignorato?
Lucas Gutterman, direttore del Public Interest Research Group e promotore della lettera, sostiene che il ritmo e la portata dell’attuale corsa allo spazio sono preoccupanti. La mancanza di una regolamentazione efficace, infatti, lascia al settore privato una libertà che potrebbe avere conseguenze su scala globale.
La lettera rivolta alla FCC è quindi un invito a fermarsi e riflettere, coinvolgendo l’opinione pubblica e le istituzioni nella discussione, che non può restare un argomento per pochi esperti del settore.
La crescita esponenziale delle mega-costellazioni satellitari come Starlink ha suscitato preoccupazioni significative in ambito scientifico e ambientale. Se da un lato questi progetti promettono connettività globale, dall’altro rischiano di compromettere la qualità del nostro cielo notturno e di introdurre nuove problematiche ambientali.
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