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Ghiandaia: il corvo dei boschi che pianta querce (e imita la poiana)

La ghiandaia è molto più di un bel volatile: pianta querce, imita i rapaci e sa ingannare. Ecco perché è uno degli uccelli più intelligenti dei nostri boschi.

Massimo 6 ore fa Commenta! 5
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Non è solo un uccello dai colori spettacolari. La ghiandaia è una delle creature più sottovalutate dei nostri boschi: intelligente, organizzata, astuta e con un talento sorprendente per il giardinaggio. Sì, perché questo volatile è un vero giardiniere volante. Vuoi scoprire perché?

Contenuti di questo articolo
Un parente del corvo… con l’estetica a postoDove vive (e dove si fa sentire)L’ossessione per le ghiande (e per il futuro)Intelligenza e inganno: stile corvoSentinella del bosco (e dei parchi)Cambiamenti climatici? La ghiandaia si adattaPerché dovresti amarla (o almeno rispettarla)

Un parente del corvo… con l’estetica a posto

Dimentica il cliché del corvo nero e lugubre. La ghiandaia (Garrulus glandarius) è il cugino colorato e chiacchierone della famiglia Corvidae, la stessa dei corvi e delle gazze. Il suo piumaggio mescola rosa cipria, blu elettrico, nero lucido e bianco candido, con riflessi che al sole fanno invidia a un pavone.

E dietro quel look da passerella? Un cervello fino.

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Dove vive (e dove si fa sentire)

Ghiandaia: il corvo dei boschi che pianta querce (e imita la poiana)
non è solo un uccello dai colori spettacolari. La ghiandaia è una delle creature più sottovalutate dei nostri boschi: intelligente, organizzata, astuta e con un talento sorprendente per il giardinaggio. Sì, perché questo volatile è un vero giardiniere volante. Vuoi scoprire perché? Un parente del corvo… con l’estetica a posto
dimentica il cliché del corvo nero e lugubre. La ghiandaia (garrulus glandarius) è il cugino colorato e chiacchierone della famiglia corvidae, la stessa dei corvi e delle gazze. Il suo piumaggio mescola rosa cipria, blu elettrico, nero lucido e bianco candido, con riflessi che al sole fanno invidia a un pavone. E dietro quel look da passerella? Un cervello fino. Dove vive (e dove si fa sentire)
la ghiandaia è una presenza fissa nei boschi italiani: la trovi tra querce, faggi, castagni e persino nei parchi cittadini, se abbastanza verdi. Ama i luoghi tranquilli ma si è adattata anche alle periferie, dove continua a seminare — letteralmente — il caos. È una specie onnipresente da spagna a giappone, ma è in europa che dà il meglio: ogni autunno inizia la sua missione speciale…

l’ossessione per le ghiande (e per il futuro)
la ghiandaia è ossessionata dalle ghiande. Ma non le mangia tutte subito: le raccoglie e le nasconde sottoterra, una ad una, in migliaia di nascondigli diversi. Ecco il punto: ricorda dove le ha messe. O quasi. Quelle che dimentica… germogliano. In pratica, è una seminatrice involontaria di querce. Senza di lei, interi ecosistemi sarebbero molto più poveri. E non lo diciamo noi. Studi scientifici hanno dimostrato che la ghiandaia è tra le principali responsabili della rigenerazione naturale dei boschi europei. Un comportamento che si chiama caching, e che rivela capacità cognitive di pianificazione e memoria spaziale avanzata. Intelligenza e inganno: stile corvo
sai cosa fa una ghiandaia se capisce che un’altra la sta spiando mentre nasconde il cibo? Aspetta, se ne va… e lo risistema altrove. In laboratorio è stato dimostrato che alcune ghiandaie “mentono” deliberatamente per evitare furti. Roba da spie. E se pensi sia una coincidenza, sappi che la garrulus glandarius è capace anche di imitare il richiamo di rapaci per spaventare gli altri animali. Sì, fa la voce grossa per scacciare la concorrenza. La sua imitazione della poiana è talmente credibile da trarre in inganno persino gli ornitologi. Sentinella del bosco (e dei parchi)
quando sei in un bosco e senti un richiamo secco, ripetuto, stridulo… probabilmente è una ghiandaia che ha visto qualcosa di sospetto. Predatori, esseri umani, serpenti: lancia l’allarme a tutti. È il sistema di sorveglianza della foresta, e i suoi avvertimenti vengono ascoltati anche da cervi, scoiattoli e altri uccelli. Cambiamenti climatici? La ghiandaia si adatta
a differenza di tante specie in difficoltà, la ghiandaia sembra cavarsela bene con le stagioni più miti. Più temperature miti = più raccolti di ghiande = ghiandaia felice. Ma non è tutto rose e fiori: la frammentazione degli habitat e l’inquinamento sonoro urbano riducono le sue prestazioni, soprattutto in fatto di comunicazione e dieta. E in città? Si adatta, ma spesso mangia di tutto — anche quello che non dovrebbe — e perde parte del suo ruolo ecologico. Perché dovresti amarla (o almeno rispettarla)
tiene in piedi i boschi. È un cervello su due ali. Aiuta la biodiversità, anche dove non lo sai. Ti avvisa quando c’è un predatore nei paraggi (sì, anche un gatto randagio). In breve, è uno degli uccelli più intelligenti, utili e affascinanti che puoi incontrare nei nostri paesaggi. E la prossima volta che la senti strillare da un ramo… magari ti sta solo salvando la pelle.

La ghiandaia è una presenza fissa nei boschi italiani: la trovi tra querce, faggi, castagni e persino nei parchi cittadini, se abbastanza verdi. Ama i luoghi tranquilli ma si è adattata anche alle periferie, dove continua a seminare, letteralmente, il caos.

È una specie onnipresente da Spagna a Giappone, ma è in Europa che dà il meglio: ogni autunno inizia la sua missione speciale…

L’ossessione per le ghiande (e per il futuro)

La ghiandaia è ossessionata dalle ghiande. Ma non le mangia tutte subito: le raccoglie e le nasconde sottoterra, una ad una, in migliaia di nascondigli diversi.

Ecco il punto: ricorda dove le ha messe. O quasi. Quelle che dimentica… germogliano. In pratica, è una seminatrice involontaria di querce. Senza di lei, interi ecosistemi sarebbero molto più poveri.

E non lo diciamo noi. Studi scientifici hanno dimostrato che la ghiandaia è tra le principali responsabili della rigenerazione naturale dei boschi europei. Un comportamento che si chiama caching, e che rivela capacità cognitive di pianificazione e memoria spaziale avanzata.

Intelligenza e inganno: stile corvo

Ghiandaia: il corvo dei boschi che pianta querce (e imita la poiana)
non è solo un uccello dai colori spettacolari. La ghiandaia è una delle creature più sottovalutate dei nostri boschi: intelligente, organizzata, astuta e con un talento sorprendente per il giardinaggio. Sì, perché questo volatile è un vero giardiniere volante. Vuoi scoprire perché? Un parente del corvo… con l’estetica a posto
dimentica il cliché del corvo nero e lugubre. La ghiandaia (garrulus glandarius) è il cugino colorato e chiacchierone della famiglia corvidae, la stessa dei corvi e delle gazze. Il suo piumaggio mescola rosa cipria, blu elettrico, nero lucido e bianco candido, con riflessi che al sole fanno invidia a un pavone. E dietro quel look da passerella? Un cervello fino. Dove vive (e dove si fa sentire)
la ghiandaia è una presenza fissa nei boschi italiani: la trovi tra querce, faggi, castagni e persino nei parchi cittadini, se abbastanza verdi. Ama i luoghi tranquilli ma si è adattata anche alle periferie, dove continua a seminare — letteralmente — il caos. È una specie onnipresente da spagna a giappone, ma è in europa che dà il meglio: ogni autunno inizia la sua missione speciale…

l’ossessione per le ghiande (e per il futuro)
la ghiandaia è ossessionata dalle ghiande. Ma non le mangia tutte subito: le raccoglie e le nasconde sottoterra, una ad una, in migliaia di nascondigli diversi. Ecco il punto: ricorda dove le ha messe. O quasi. Quelle che dimentica… germogliano. In pratica, è una seminatrice involontaria di querce. Senza di lei, interi ecosistemi sarebbero molto più poveri. E non lo diciamo noi. Studi scientifici hanno dimostrato che la ghiandaia è tra le principali responsabili della rigenerazione naturale dei boschi europei. Un comportamento che si chiama caching, e che rivela capacità cognitive di pianificazione e memoria spaziale avanzata. Intelligenza e inganno: stile corvo
sai cosa fa una ghiandaia se capisce che un’altra la sta spiando mentre nasconde il cibo? Aspetta, se ne va… e lo risistema altrove. In laboratorio è stato dimostrato che alcune ghiandaie “mentono” deliberatamente per evitare furti. Roba da spie. E se pensi sia una coincidenza, sappi che la garrulus glandarius è capace anche di imitare il richiamo di rapaci per spaventare gli altri animali. Sì, fa la voce grossa per scacciare la concorrenza. La sua imitazione della poiana è talmente credibile da trarre in inganno persino gli ornitologi. Sentinella del bosco (e dei parchi)
quando sei in un bosco e senti un richiamo secco, ripetuto, stridulo… probabilmente è una ghiandaia che ha visto qualcosa di sospetto. Predatori, esseri umani, serpenti: lancia l’allarme a tutti. È il sistema di sorveglianza della foresta, e i suoi avvertimenti vengono ascoltati anche da cervi, scoiattoli e altri uccelli. Cambiamenti climatici? La ghiandaia si adatta
a differenza di tante specie in difficoltà, la ghiandaia sembra cavarsela bene con le stagioni più miti. Più temperature miti = più raccolti di ghiande = ghiandaia felice. Ma non è tutto rose e fiori: la frammentazione degli habitat e l’inquinamento sonoro urbano riducono le sue prestazioni, soprattutto in fatto di comunicazione e dieta. E in città? Si adatta, ma spesso mangia di tutto — anche quello che non dovrebbe — e perde parte del suo ruolo ecologico. Perché dovresti amarla (o almeno rispettarla)
tiene in piedi i boschi. È un cervello su due ali. Aiuta la biodiversità, anche dove non lo sai. Ti avvisa quando c’è un predatore nei paraggi (sì, anche un gatto randagio). In breve, è uno degli uccelli più intelligenti, utili e affascinanti che puoi incontrare nei nostri paesaggi. E la prossima volta che la senti strillare da un ramo… magari ti sta solo salvando la pelle.

Sai cosa fa una ghiandaia se capisce che un’altra la sta spiando mentre nasconde il cibo? Aspetta, se ne va… e lo risistema altrove. In laboratorio è stato dimostrato che alcune ghiandaie “mentono” deliberatamente per evitare furti. Roba da spie.

E se pensi sia una coincidenza, sappi che la Garrulus glandarius è capace anche di imitare il richiamo di rapaci per spaventare gli altri animali. Sì, fa la voce grossa per scacciare la concorrenza. La sua imitazione della poiana è talmente credibile da trarre in inganno persino gli ornitologi.

Sentinella del bosco (e dei parchi)

Quando sei in un bosco e senti un richiamo secco, ripetuto, stridulo… probabilmente è una ghiandaia che ha visto qualcosa di sospetto. Predatori, esseri umani, serpenti: lancia l’allarme a tutti. È il sistema di sorveglianza della foresta, e i suoi avvertimenti vengono ascoltati anche da cervi, scoiattoli e altri uccelli.

Cambiamenti climatici? La ghiandaia si adatta

A differenza di tante specie in difficoltà, la ghiandaia sembra cavarsela bene con le stagioni più miti. Più temperature miti = più raccolti di ghiande = ghiandaia felice. Ma non è tutto rose e fiori: la frammentazione degli habitat e l’inquinamento sonoro urbano riducono le sue prestazioni, soprattutto in fatto di comunicazione e dieta.

E in città? Si adatta, ma spesso mangia di tutto — anche quello che non dovrebbe — e perde parte del suo ruolo ecologico.

Perché dovresti amarla (o almeno rispettarla)

  • Tiene in piedi i boschi.
  • È un cervello su due ali.
  • Aiuta la biodiversità, anche dove non lo sai.
  • Ti avvisa quando c’è un predatore nei paraggi (sì, anche un gatto randagio).

In breve, è uno degli uccelli più intelligenti, utili e affascinanti che puoi incontrare nei nostri paesaggi. E la prossima volta che la senti strillare da un ramo… magari ti sta solo salvando la pelle.

Vuoi altri ritratti bestiali di creature intelligenti, strane o geniali come la ghiandaia?
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