Chi vive con un gatto sa quanto possa sembrare “liquido”: i felini scivolano e si infilano negli spazi più improbabili come morbide pozzanghere di pelo. Ora, uno studio dell’etologo Péter Pongrácz dell’Università Eötvös Loránd in Ungheria ha dimostrato scientificamente che i gatti possiedono qualità simili a un liquido e una chiara consapevolezza delle proprie dimensioni.
gatti, solidi o liquidi?
L’esperimento, condotto a Budapest, ha esaminato come i felini affrontano spazi progressivamente più piccoli. I risultati sono sorprendenti: i gatti si adattano facilmente, “scivolando” attraverso aperture strette senza esitazione, a patto che le dimensioni siano comode. Questo comportamento non solo evidenzia una fluidità fisica, ma anche una notevole capacità di autovalutazione.
Il concetto dei felini come “fluidi” non è nuovo. Nel 2014, uno studio del fisico Marc-Antoine Fardin aveva già esplorato l’idea che, adattandosi ai contenitori, i gatti potessero essere considerati “solidi amorfi”, ovvero né completamente solidi né liquidi. Pongrácz ha ampliato questa ricerca, concentrandosi sulla consapevolezza corporea dei felini.
Durante gli esperimenti, i gatti hanno mostrato esitazione solo di fronte a spazi particolarmente bassi, preferendo in questi casi saltare o cercare soluzioni alternative. Tale comportamento è stato più evidente nei felini di taglia grande, suggerendo che la capacità di valutare la propria altezza sia cruciale nelle loro decisioni.
Questi studi confermano la straordinaria abilità dei felini di adattarsi agli spazi, un misto di flessibilità fisica e consapevolezza delle proprie dimensioni, rendendoli creature affascinanti e, per certi versi, quasi “liquide”.