Il protossido d’azoto, meglio noto come il gas esilarante, può essere un valido supporto nella terapia del disturbo post-traumatico da stress, andando a combattere sintomi come ansia, rabbia e depressione.
La scoperta appartiene ad uno studio condotto sui veterani delle forze armate americane che è stato sviluppato dalle Università di Chicago e Stanford.
Gas esilarante: come agisce sul disturbo post-traumatico da stress
Le evidenze della ricerca sono state pubblicate sul Journal of Clinical Psychiatry, e potrebbero dare una svolta alle cure tradizionali di una sofferenza mentale che purtroppo interessa sia militari che civili. Ai veterani che hanno partecipato allo studio è stato raccomandato di inalare il protossido di azoto al 50% in una singola dose di un’ora, con la restante parte di ossigeno.
Dei 3 pazienti coinvolti, 2 hanno riscontrato un miglioramento significativo dei principali sintomi del disturbo. L’effetto della terapia sperimentale è durato una settimana per uno dei due soggetti, mentre per l’altro è stato rilevato un miglioramento graduale. Il terzo paziente invece ha avuto un effetto positivo due ore dopo l’inalazione, ma a distanza di un solo giorno ha dichiarato di sentirsi come i giorni antecedenti alla cura.
“Come molti altri trattamenti, il protossido di azoto sembra essere efficace per alcuni pazienti ma non per altri. Spesso i farmaci funzionano solo su un sottogruppo di pazienti, mentre per altri non rispondono. Il nostro ruolo è determinare chi può beneficiare di questo trattamento e chi no“, ha dichiarato Peter Nagele, anestesista e ricercatore che ha condotto lo studio.
Nagele è stato un veterano arruolato in forza all’esercito austriaco e studia l’uso del gas esilarante come terapia contro la depressione. L’utilizzo del protossido di azoto è più comune tra gli odontoiatri in campo anestetico ed è un farmaco economico e facile da usare.
Si può dire quindi che l’utilizzo per la cura delle sofferenze mentali apra nuove speranze nella lotta contro i disturbi che le caratterizzano, anche se va evidenziato che si tratta di uno studio preliminare e che il campione interessato è molto ridotto. Per ulteriori aggiornamenti, continua a seguirci.