Prima ancora che la massa dei giocatori scoprisse di poter giocare in mobilità con PlayStation Portal, esistevano numerose realtà (quasi tutte asiatiche) che ci consentono di giocare con le nostre console dove e quando vogliamo grazie ai mobile controller.
Di varia forma e qualità si tratta, come sicuramente saprai, di veri e propri pad pensati per i nostri smartphone che, grazie alle app di Sony e Microsoft (ma non solo) ci regalano un’esperienza di gioco quasi completa sul palmo di una mano.
Una di queste aziende è GameSir che ci propone oggi la sua ultima creazione, il G8 Galileo che scopriamo subito.
Unboxing e contenuto di Gamesir G8 Galileo
Per questo G8, oltre a un nome altisonante, GameSir ha ideato anche una confezione abbastanza scenografica. Con scatola e controscatola, il prodotto ci viene presentato prima attraverso una foto che lo ritrae già installato con uno smartphone e poi attraverso una frase di quelle che nascono da lunghe sessioni di brainstorming con il marketing e che ci invita a misurare tutto quello che è misurabile e rendere misurabile il resto. Che altro non sarebbe se non una citazione attribuita a Galileo Galilei che ne parlava come della base del proprio metodo scientifico.
Aperta quindi la confezione di cartone troviamo adagiato il nostro controller G8 con gli analogici ben protetti da un cuscinetto in foam e altri tre stick analogici intercambiabili di varie dimensioni. A parte questo, nel box di cartoncino al centro ci sono un adesivo e un manuale striminzito ma essenziale, vedremo poi perché.
La presenza degli analogici intercambiabili ci porta subito alla prima caratteristica di questo Galileo G8, ovvero la presenza di una scocca magnetica, smontabile in maniera semplice e rapida che potrebbe anche, in futuro, darci la possibilità di sostituire lo chassis con altri più colorati o a tema.
Per quanto riguarda il controller in sé, una volta preso in mano la qualità percepita è molto alta: le plastiche sono solide così come il feel degli analogici e dei pulsanti. Il design ricorda un mix di elementi riusciti come Xbox per il layout dei tasti, Super Nintendo per i colori e un pizzico di Steam Deck per la presenza di altri due dorsali posti sul retro del pad, interamente personalizzabili.
L’alloggiamento per lo smartphone è molto ampio, con una molla che estendendolo lo rende compatibile con tutti i device sul mercato e presenta un inserto di gomma per proteggere il telefono connesso oltre a un pratico spazio che viene lasciato per tutti quei device provvisti di fotocamere sporgenti.
Inoltre, molto intelligentemente, per evitare che la porta USB Type-C venga sottoposta a sollecitazioni, il connettore è mobile così da potersi adattare a qualsiasi telefono senza problemi.
A completare il tutto, sulla parte bassa del controller trovano alloggiamento una seconda porta USB-C per la ricarica dello smartphone durante l’utilizzo e un jack audio per utilizzare delle cuffie cablate.
Utilizzo
Come già detto, una volta preso in mano il GameSir Galileo G8 restituisce un buon feeling, sostanzialmente a quello di un pad per console. L’installazione è semplice e l’utilizzo immediato, con alcuni distinguo.
Il G8 funziona in tre modalità distinte, a seconda dell’uso che vogliamo farne: abbiamo la modalità G-Touch che (utilizzata talvolta impropriamente come vedremo dopo) è quella da utilizzare per i titoli solo touchscreen e ne emula i tocchi tramite hardware, la modalità PS da utilizzare con l’app Ps Remote Play e infine la modalità Android che, con il suo colore verde, oltre che per gli smartphone del robottino è utile ad esempio per giocare con Xbox Cloud.
Come dicevo in precedenza, il breve manuale si rende importante in questo caso perché, in maniera contro intuitiva, nonostante numerosi pulsanti fisici a disposizione il cambio di modalità va fatto con una combinazione di tasti. Dobbiamo dunque premere i pulsanti start e “select” finché il colore dei led non cambia, indicando quale modalità è attiva: blu per quella G-Touch, verde come già detto per la modalità Android e bianco per quella PS.
Una volta selezionata la modalità che ci occorre il gioco è fatto, possiamo iniziare a giocare subito senza problemi; i comandi sono precisi e senza imput lag esattamente come se giocassimo su console; l’unico elemento a mancare è la vibrazione, ma dobbiamo sempre ricordare che stiamo giocando con uno smartphone e non con una vera console.
App companion
A voler essere sinceri e precisi, esiste anche un’applicazione ufficiale il cui utilizzo è comunque molto limitato. L’app omonima, che troviamo sia tramite QR Code stampato sul manuale che con la classica ricerca sugli store, serve fondamentalmente ad aggiornare il firmware del pad e in maniera residuale a mappare i tasti o verificarne la sensibilità e a cambiare la tipologia dei comandi selezionando quella standard oppure quella Switch, con nessuna delle due che abbia realmente utilità.
Tra l’altro molte parti dell’app o non sono accessibili a noi occidentali o non sono direttamente presenti, riportando a messaggi d’errore in cinese come nel caso del tutorial relativo al nostro prodotto.
Risulta impossibile creare un’account perché nonostante siano inserite le aree geografiche di tutto il mondo, l’app non riconosce altro se non la Cina per cui anche eventuali caratteristiche extra non sono accessibili.
Ma onestamente se ne può fare tranquillamente a meno in quanto, oltre a condurci allo store, l’app si compone di altre due pagine: la prima riepiloga brevemente i titoli certificati per l’uso con il nostro G8, suddivisi a seconda delle piattaforme (Xbox Cloud, Amazon Luna, GeForce Now), dello status di Tripla A eccetera.
Nella seconda schermata, invece, l’applicazione ci indica tutte le applicazioni gaming scaricate sul telefono per un avvio rapido; anche in questo caso, il tutto è tranquillamente evitabile, tenuto conto di come spesso il sistema avvii le app in modalità errate o casuali. Un caso tra tutti è quello dell’app PlayStation che viene avviata in modalità compatibilità, ovvero G-Touch che la rende del tutto inutilizzabile.
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