Nessun paese del G7 sta rispettando gli impegni presi per la riduzione delle emissioni di gas serra. Questa è la conclusione allarmante di un’analisi condotta da Climate Analytics, pubblicata proprio mentre si avvicina il vertice di Torino sul clima, l’energia e l’ambiente, previsto dal 28 al 30 aprile. I leader mondiali si ritroveranno in Italia per discutere i progressi fatti e i passi futuri, ma i dati parlano chiaro: siamo lontani dagli obiettivi.
Secondo lo studio, i paesi del G7 dovrebbero ridurre le proprie emissioni del 58% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019 per rispettare l’accordo di Parigi e limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C. Invece, le proiezioni attuali indicano che probabilmente si raggiungerà solo una riduzione del 19–33%. La situazione è critica, con una necessità urgente di accelerare le azioni di decarbonizzazione.
Non solo è fondamentale eliminare l’uso del carbone e del gas dalla produzione di energia entro il 2030 e il 2035 rispettivamente, ma è anche cruciale smettere di finanziare i combustibili fossili all’estero. L’Italia e il Giappone, tra i maggiori finanziatori di queste energie inquinanti, devono invertire la rotta per dare un esempio concreto di impegno ambientale.
Questo vertice di Torino sarà un test cruciale: i membri del G7 devono dimostrare con azioni concrete che la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici sono al centro delle loro politiche. Il mondo osserva, e il tempo stringe.