Al mondo esistono veramente tanti insetti, infatti si stima che vi siano più di un milione di specie, un numero impressionante. Uno dei ruoli fondamentali di alcuni di essi è proprio quello legato all’impollinazione, ossia un processo cruciale per quanto riguarda la riproduzione delle piante. Si tratta di una sorta di rapporto simbiotico tra insetti e fiori, che nel corso dei secoli ha portato a mettere in atto alcuni meccanismi grazie ai quali fiori stessi riescono ad attirarli e a guidarli per poter ottenere una fecondazione efficace.
Come funziona l’impollinazione: il ruolo degli insetti
Gli insetti giocano un ruolo fondamentale nell’impollinazione, visto che è proprio grazie a loro che i pollini di fiori e piante possono essere portati verso terreni fertili in cui attecchire e potersi di conseguenza sviluppare. Esistono diversi aspetti che risultano essere importanti in questo procedimento, ossia l’attrazione visiva, quella olfattiva e anche altri meccanismi.
Innanzitutto, parlando di attrazione visiva si fa riferimento ai colori brillanti dei fiori che servono per attirare gli insetti impollinatori, come api, farfalle e coleotteri, e non solo, che per l’appunto sono attratti da determinati spettri dei colori. Per fare solo un esempio, le api sono sensibili ai colori blu e agli ultravioletti e alcune piante presentano dei disegni che vanno a riflettere proprio questa tipologia di luce, diventando come un faro per le api stesse.
Per quanto riguarda invece l’attrazione olfattiva, i fiori producono delle fragranze in grado di attirare gli insetti, che possono essere dolci, floreali, muschiati oppure più pungenti. In genere i primi due sono più intensi nelle ore notturne, visto che servono per attirare per esempio le falene. Altre piante, invece, sono arrivate a sviluppare una tecnica molto interessante, dato che sono in grado di emettere dei composti volatili che imitano i feromoni degli insetti.
Proprio riguardo a quest’ultimo punto, alcuni fiori utilizzano una tecnica chiamata mimica, grazie alla quale riescono a imitare l’aspetto e il profumo delle femmine di alcune specie di insetti, andando di conseguenza a ingannare i maschi che, tentando di accoppiarsi con il fiore, facilitano l’impollinazione. È il caso per esempio delle orchidee del genere Ophrys.
Il polline, inoltre, risulta essere una risorsa nutritiva soprattutto per le api, visto che è ricco di proteine, vitamine e lipidi che sono fondamentali per lo sviluppo delle larve e di conseguenza riuscire a ricavare polline, ma anche nettare, è un incentivo che porta questi insetti a sostare sui fiori.
Queste continue interazioni sono fondamentali per la natura e per la biodiversità, poiché grazie agli impollinatori circa il 75 % delle culture alimentari mondiali possono andare avanti e di conseguenza gli ecosistemi rimanere stabili. È fondamentale, infatti, ridurre l’uso di pesticidi e proteggere questi insetti, dato che ci permettono di sopravvivere.