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Lettura: Fermi Bubbles: le “bolle spaziali” contengono ghiaccio. Ecco perché è impossibile (e affascinante)
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Fermi Bubbles: le “bolle spaziali” contengono ghiaccio. Ecco perché è impossibile (e affascinante)

Dentro le Fermi Bubbles della Via Lattea sono state trovate nuvole fredde. Una scoperta impossibile che cambia tutto quel che sapevamo su queste strutture.

Massimo 16 ore fa Commenta! 6
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Due enormi bolle di gas incandescente si estendono sopra e sotto la nostra galassia, come se la Via Lattea avesse sbuffato una gigantesca nuvola cosmica. Le chiamano Fermi Bubbles e, per anni, sono rimaste un mistero incandescente: 50.000 anni luce di plasma a un milione di gradi. Eppure, dentro quell’inferno, c’è qualcosa che non dovrebbe esserci.

Contenuti di questo articolo
Come trovare cubetti di ghiaccio in un vulcanoQueste nuvole non dovrebbero esistereCosa ha causato tutto questo?Perché è una scoperta così importanteUn mistero ancora aperto (per poco)

Sì, hai letto bene: ghiaccio. O meglio, nuvole fredde. Nel cuore di una fornace cosmica. Come è possibile? E cosa ci dice davvero su ciò che succede dentro la nostra galassia?

Come trovare cubetti di ghiaccio in un vulcano

Fermi bubbles: le “bolle spaziali” contengono ghiaccio. Ecco perché è impossibile (e affascinante)

“È come trovare cubetti di ghiaccio in un vulcano,” ha detto senza mezzi termini Andrew Fox, astronomo dello Space Telescope Science Institute e coautore dello studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters. Un paragone che sembra fantascienza, ma è realtà scientifica.

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Un team guidato da Rongmon Bordoloi, della North Carolina State University, ha usato il radiotelescopio Green Bank per osservare con estrema precisione queste bolle misteriose. E quello che ha visto ha lasciato tutti a bocca aperta.

Dentro una regione a un milione di gradi Kelvin, sono state individuate nuvole di idrogeno neutro alla “modesta” temperatura di 10.000 gradi. Cento volte più fredde dell’ambiente circostante. Ogni nube pesa come più di una stella e si trova a circa 12 anni luce dal centro galattico.

Queste nuvole non dovrebbero esistere

Il problema? Nessun modello fisico riesce a spiegarle. In teoria, queste nubi fredde dovrebbero evaporare nel giro di pochi milioni di anni, sciolte dalla furia dell’ambiente che le circonda. E invece sono lì. Immobili. Fredde. Ancora intatte.

Cosa significa? Che le Fermi Bubbles sono giovani. Molto più giovani di quanto pensassimo. “Se queste bolle avessero dieci milioni di anni, queste nuvole non esisterebbero,” spiega Bordoloi. “Sono troppo fragili per resistere così a lungo.”

E c’è di più: la velocità con cui queste nubi si muovono — oltre 1,5 milioni di chilometri all’ora — è un altro indizio che l’intero fenomeno è recente, almeno in scala cosmica. Tradotto in tempi terrestri: queste nubi non esistevano quando i dinosauri camminavano sulla Terra.

Cosa ha causato tutto questo?

Torniamo un attimo indietro. Cosa potrebbe aver generato due enormi bolle di plasma nella nostra galassia? Secondo gli scienziati, circa 5 o 6 milioni di anni fa il buco nero al centro della Via Lattea, Sagittarius A*, normalmente piuttosto tranquillo, ha avuto un’improvvisa esplosione d’energia. Una fiammata galattica, con la potenza di 20.000 supernovae.

Un evento catastrofico, che avrebbe soffiato via queste nubi fredde dal centro galattico e le avrebbe sollevate in alto, come foglie in una tempesta. Proprio come sulla Terra non possiamo “vedere” il vento, ma vediamo le nuvole che trascina, anche qui il vento galattico non è direttamente osservabile — ma le nubi sì.

Lo spiega Jay Lockman, coautore dello studio: le nubi sono i segnalini visibili di un vento galattico invisibile, caldo e potentissimo. E ci aiutano a mappare uno dei processi più violenti (e più affascinanti) della nostra galassia.

Perché è una scoperta così importante

Ok, tutto molto spettacolare, ma… a che serve sapere che esistono delle nuvole fredde in mezzo a un inferno galattico?

Semplice: questa scoperta cambia tutto quello che pensavamo su come funzionano le galassie. Finora immaginavamo le Fermi Bubbles come resti statici di un passato remoto, ma ora sappiamo che sono giovani, dinamiche e collegate a eventi recenti.

E questo ha enormi implicazioni:

  • Aiuta a capire come si muove l’energia dentro le galassie
  • Dice molto sui cicli di nascita e morte delle stelle
  • Mostra come i buchi neri possano influenzare l’ambiente cosmico anche a distanze enormi

Non solo: questa scoperta è anche un trionfo del lavoro interdisciplinare. Il team ha combinato dati radio raccolti da Green Bank con le osservazioni ultraviolette del telescopio spaziale Hubble, che già aveva individuato gas ionizzato nelle stesse zone. Insieme, le due immagini raccontano una storia coerente: quella di un “vento invisibile” che trasporta e consuma lentamente queste nubi fredde.

Un mistero ancora aperto (per poco)

Le Fermi Bubbles, scoperte per caso grazie al telescopio a raggi gamma Fermi, erano inizialmente poco più che macchie nel cielo. Ora si rivelano come una delle chiavi per comprendere il comportamento profondo della nostra galassia.

Ma c’è ancora tanto da scoprire. Ad esempio:

  • Quante altre nubi fredde ci sono dentro queste bolle?
  • Da dove esattamente sono state espulse?
  • Il buco nero centrale è davvero “dormiente”? O si sta solo riposando?

Tutte domande che richiederanno anni (e nuovi strumenti) per essere risolte. Ma intanto, abbiamo una certezza: la Via Lattea è viva, pulsante, e molto più giovane di quanto pensassimo in alcune sue parti.

E, tra tutte le meraviglie del cosmo, questa è forse la più bella: ogni volta che pensi di sapere tutto, arriva una nuvola fredda a smentirti.

Seguici su Instagram per altri misteri cosmici e notizie spaziali spiegate bene: @icrewplay_t

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