I farmaci GLP-1, come semaglutide e liraglutide, sono diventati famosi per la loro efficacia nel far perdere peso in modo rapido e consistente. Tuttavia, secondo un nuovo studio dell’Università della Virginia, questi farmaci non migliorano una funzione chiave per la salute a lungo termine: la capacità cardiorespiratoria.
Tradotto: si dimagrisce, sì, ma non si diventa più “in forma”.
Farmaci GLP-1, dimagrire non basta
Gli autori dello studio, tra cui il diabetologo Zhenqi Liu e il fisiologo dell’esercizio Siddhartha S. Angadi e riconoscono i benefici dei GLP-1: miglior controllo della glicemia, minori rischi cardiovascolari a breve termine e un impatto positivo su obesità, diabete e insufficienza cardiaca. Ma c’è un rovescio della medaglia importante: una parte significativa del peso perso non è solo grasso, bensì massa magra.

“Alcuni pazienti ci hanno riferito la sensazione di perdere muscoli mentre prendevano questi farmaci”, afferma Liu. “E questo è preoccupante: il muscolo è fondamentale per la postura, la funzionalità fisica e persino per la qualità della vita.”
La massa magra persa rappresenta dal 25% al 40% del totale del peso perso, una proporzione molto più alta rispetto al normale invecchiamento, che ne comporta circa l’8% per decennio.
Cos’è la fitness cardiorespiratoria e perché è fondamentale
Il vero punto debole emerso dallo studio è la VO₂max, ovvero la capacità del corpo di utilizzare ossigeno durante l’attività fisica ed è un indicatore fondamentale per valutare la salute di cuore, polmoni, muscoli e vasi sanguigni in sinergia: più è alta, più si riduce il rischio di mortalità.

E qui arriva il colpo di scena: i farmaci GLP-1 migliorano alcuni aspetti della salute cardiaca, ma non migliorano significativamente la VO₂max, per farla breve il corpo sì perde peso, ma non diventa più efficiente né più resistente.
“Abbiamo analizzato quasi 400.000 persone a livello globale”, spiega Angadi, “e la fitness cardiorespiratoria si è rivelata un predittore di mortalità molto più forte rispetto al semplice indice di massa corporea. In poche parole: conta di più quanto sei in forma rispetto a quanto pesi.”
Che fare allora?
I ricercatori consigliano di affiancare alla terapia con i farmaci GLP-1 un programma di esercizi fisici regolari, in particolare esercizi che preservino o migliorino la VO₂max, come camminate a passo svelto, nuoto, bici o allenamento funzionale. Un’alimentazione con adeguato apporto proteico è altrettanto importante.

L’American Diabetes Association raccomanda di valutare lo stato nutrizionale e la massa muscolare prima di iniziare i farmaci GLP-1, e di monitorare questi parametri durante il trattamento.
Inoltre, ci sono segnali positivi dal fronte della ricerca: sono già allo studio farmaci, come anticorpi monoclonali, in grado di contrastare la perdita muscolare indotta dai GLP-1.
Conclusione
Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, ci ricorda che dimagrire non significa automaticamente stare meglio e i farmaci GLP-1 sono un alleato potente nella lotta contro l’obesità, ma vanno usati con consapevolezza.
Come in molti ambiti della salute, il vero risultato si ottiene combinando farmaco, movimento e alimentazione, non puntando tutto su una sola carta.
Il corpo cambia peso, ma ha bisogno di muoversi per riscoprire la sua vera potenza.