Ti sei mai chiesto cosa succede nell’atmosfera quando un razzo esplode? Non è una domanda che ci poniamo tutti i giorni, ma gli scienziati di recente hanno scoperto che le esplosioni possono avere un impatto molto più profondo di quanto si pensi. L’esplosione del razzo Starship di SpaceX, avvenuta durante un lancio il 18 novembre, ha creato un vero e proprio “buco” nell’atmosfera terrestre. Sì, hai letto bene. Un buco. Ma come è successo e, soprattutto, quanto è grave?
La dinamica dell’esplosione
Partiamo dall’inizio: lo Starship di SpaceX è esploso solo quattro minuti dopo il lancio dalla base di Boca Chica, in Texas. Il razzo, che stava viaggiando a velocità supersonica, ha raggiunto circa 90 km di altezza prima che il suo superheavy booster esplodesse, seguito poi da un’altra esplosione pochi minuti dopo. Queste due detonazioni hanno inviato onde d’urto attraverso l’atmosfera superiore, una zona chiamata ionosfera, situata tra i 50 e i 400 miglia sopra la superficie terrestre.
Cosa c’è di così speciale nell’ionosfera? Questa regione è piena di particelle cariche, rese tali dalla radiazione solare, ed è l’ultimo “confine” tra la Terra e lo spazio. Normalmente, i disturbi in questa parte dell’atmosfera avvengono per cause naturali, come eruzioni vulcaniche o emissioni di gas da razzi. Ma qui è successo qualcosa di diverso. Le onde d’urto create dall’esplosione dello Starship hanno causato un fenomeno raro: un buco temporaneo nell’ionosfera, grande fino a 1.200 miglia.
Una scoperta senza precedenti
Secondo gli scienziati, ciò che rende unica questa scoperta è che, mentre in genere i “buchi” nell’ionosfera si formano per reazioni chimiche, in questo caso il buco è stato causato dalle onde d’urto acustiche. Questo è il primo caso documentato di un buco nell’ionosfera causato da una esplosione artificiale non chimica. Lo studio, pubblicato su Geophysical Research Letters, ha portato gli esperti a rivedere le loro conoscenze sui processi che avvengono nella nostra atmosfera.
Ma la buona notizia è che, anche se potrebbe sembrare preoccupante, questo buco si è “rimarginato” da solo in circa 30-40 minuti. Le esplosioni di razzi e altri eventi naturali simili possono creare disturbi temporanei, ma fortunatamente, la nostra atmosfera sembra essere piuttosto brava a riprendersi. Curioso, vero?
Questi fenomeni sono più comuni di quanto si possa immaginare, ma sono anche difficili da rilevare. Lo Starship, pur fallendo nella sua missione, ha offerto un’opportunità unica per osservare come le onde acustiche possono influenzare l’ionosfera, rivelando dettagli su processi atmosferici che ancora sfuggono alla nostra comprensione. Come mai il buco era così grande? Perché le onde si sono propagate in direzioni insolite? Questi sono alcuni dei misteri che gli scienziati stanno cercando di risolvere.
Quindi, cosa possiamo imparare da tutto questo? L’esplorazione spaziale non è solo una sfida tecnologica; ci offre anche una visione senza precedenti su come il nostro pianeta e il cosmo interagiscono. Fallimenti come quello dello Starship ci aiutano a capire meglio l’universo che ci circonda, e ci ricordano che, nonostante tutti i progressi, c’è ancora tanto da imparare.
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