Dopo gli scandali legati a Cambridge Analytica sembra che Facebook non riesca a trovare un sistema efficiente per garantire pienamente la privacy dei propri utenti.
Proprio nella giornata di oggi, la stessa società californiana ha ammesso di aver scoperto una nuova falla nella sicurezza, che avrebbe permesso ad alcuni sviluppatori di avere accesso ai dati sensibili di molti profili personali.
Allo stesso modo di altre compagnie, il social network mette a disposizione delle API (interfacce di programmazione delle applicazioni) che consentono a degli sviluppatori esterni di interfacciarsi con i contenuti che hanno creato.
Anche se le politiche di sicurezza riguardo queste interfacce sono diventate più restrittive dopo i problemi sulla privacy, sembra che almeno 100 collaboratori esterni siano comunque riusciti ad ottenere nome, cognome, ed immagine del profilo degli utenti che erano all’interno di determinati gruppi.
Le modifiche effettuate subito dopo gli scandali sulla privacy, avrebbero dovuto impedire che delle applicazioni esterne potessero ottenere i dati degli utenti all’interno di un gruppo, ma questi nuovi sistemi di sicurezza non sono stati sufficienti per prevenire una tale perdita di dati.
Per rassicurare i propri utenti, la compagnia ha voluto precisare che non ci siano prove del fatto che i dati siano stati usati in modo improprio.
Nel comunicato ufficiale è stato confermato l’avvio di un’indagine per garantire l’eliminazione di ogni informazione personale in possesso di questi sviluppatori esterni.