La missione ExoMars, originariamente compromessa dalla fine della collaborazione con la Russia nel 2022, si riprende con nuove speranze grazie al supporto della NASA. Nonostante le incertezze politiche e finanziarie, il nuovo obiettivo è fissato per il 2028, e si punta a cercare tracce di vita nel sottosuolo del Pianeta Rosso.
Dopo anni di rinvii e ostacoli, tra cui la pandemia e le tensioni geopolitiche, l’Europa non ha perso la sua determinazione. L’ESA ha firmato un contratto da 522 milioni di euro con Thales Alenia Space per preparare il rover Rosalind Franklin a una missione che promette di essere storica. Questo rover europeo sarà equipaggiato con un nuovo spettrometro e un trapano capace di scavare fino a due metri sotto la superficie marziana.
Il cambio di direzione della NASA: nuovo sostegno e tecnologie avanzate per la missione ExoMars
La NASA, nonostante le sue iniziali esitazioni, sembra pronta a fornire sostegno significativo. Dopo aver “lasciato” l’ESA a collaborare con i russi anni fa, ora offre il lancio del rover con tecnologie avanzate come motori per la discesa e unità riscaldanti a radioisotopi, cruciali per proteggere gli strumenti dalle fredde notti marziane.
Il cambiamento di rotta degli Stati Uniti, evidenziato nel budget 2025, mostra un’improvvisa ma forte spinta in avanti nel progetto. Ciò avviene in un momento in cui le missioni marziane sono più contestate che mai, specialmente con l’obiettivo di lungo termine della NASA di atterrare astronauti su Marte nel 2040, nonostante i recenti tagli ai fondi per altre iniziative come il Mars Sample Return.
La domanda rimane: la speranza di trovare vita su Marte sarà abbastanza per garantire il continuo investimento e l’entusiasmo intorno a ExoMars? Nonostante il contesto difficile, l’ottimismo per una delle missioni più ambiziose verso il Pianeta Rosso continua a resistere. E tu, pensi che gli sforzi e i fondi investiti in queste missioni siano giustificati dalla possibilità di scoprire vita su altri pianeti?