L’evoluzione dell’essere umano è un campo di studi sempre aperto, in continua espansione, arricchito da costanti scoperte che ci permettono di vedere sotto un’ottica nuova le origini che ci accomunano e lo sviluppo della nostra specie. In particolar modo, negli ultimi anni diverse scoperte scientifiche hanno ampliato la comprensione che abbiamo sulla storia dell’evoluzione umana, portando con sé dei dettagli inaspettati e davvero interessanti.
Le ultime scoperte sull’evoluzione dell’uomo
Una delle scoperte più interessanti e significative relative agli ultimi decenni riguarda l’Ardipithecus Ramidus, ossia una specie di ominide che si stima a essere vissuta circa 4,4 milioni di anni fa. Sono stati scoperti in Etiopia alcuni fossili di “Ardi”, così chiamati i ritrovamenti, che hanno dato agli studiosi delle prove cruciali per quanto riguarda l’origine del bipedalismo.
Ardi, a differenza delle scimmie moderne che si sono adattate alla vita sugli alberi, mostrava delle caratteristiche che si potevano riscontrare sia negli arrampicatori sia nei camminatori bipedi. Di conseguenza ciò suggerisce che primi antenati umani potrebbero avere sviluppato la capacità di camminare sulle zampe posteriori molto prima di quanto si pensasse, in un luogo come la foresta piuttosto che la savana.
Nel 2015 in una caverna sudafricana è stato scoperto l’Homo Naledi, che ha dato la possibilità agli studiosi di aggiungere un nuovo ramo nell’albero genealogico umano. I resti sono datati tra 236.000 e 335.000 anni fa mostrano dei tratti primitivi e moderni combinati in maniera unica. Sembra infatti che questa specie avesse un cervello relativamente piccolo, molto simile a quello degli australopitechi, ma che al tempo stesso presentasse delle caratteristiche anatomiche avanzate che avessero degli aspetti in comune con l’Homo Erectus.
Ancora è dibattuta l’esatta posizione che l’Homo Naledi possa avere nella linea dell’evoluzione umana, ma questa scoperta è stata in grado di evidenziare quanto il processo evolutivo sia complesso e porti con sé la coesistenza di diverse specie umane.
Infine, un’altra scoperta decisamente recente, avvenuta nel 2019, è quella dell’Homo luzonensis trovata nelle Filippine. Questa specie è datata a circa 50.000-67.000 anni fa e, come la precedente, anch’essa porta con sé delle caratteristiche sia primitive sia avanzate. Particolarmente interessante è il fatto che grazie a quest’ultima scoperta si possa dimostrare la dispersione geografica degli ominini e la diversità delle specie umane che esistevano in parti del mondo così diverse e lontane tra loro.
E tu quale aspetto dell’evoluzione dell’uomo trovi essere il più interessante di tutti? E come pensi che continuerà a cambiare la specie umana?