Intanto facciamo chiarezza, il 6G non ti friggerà il cervello, e non causerà di certo un’altra pandemia, tantomeno non è l’acronimo per indicare l’accelerazione gravitazionale. Più semplicemente sta per sesta generazione, più specificatamente della tecnologia mobile.
Perché già parliamo di 6G se il 5G è relativamente giovane? Intanto cerca di capire che la rete internet mobile sta gestendo miliardi di connessioni, generando uno spostamento di dati fuori controllo, e soprattutto in costante crescita, e questo metterà a rischio di collasso l’intera rete se nessuno prenderà provvedimenti.
La 6G sarà in grado, tramite un intelligenza artificiale di gestire i vari nodi della rete e smistare l’enorme mole dei dati che vi transitano ed evitare una congestione. Attualmente il rischio è quello di un collo di bottiglia, che lentamente andrà a restringersi, fino al blocco dei servizi.
L’AI avrà anche il compito di fornirci una connessione sicura su larga scala, verso dispositivi più potenti in cloud, in grado di effettuare miliardi di calcoli al secondo e anche capaci di risolvere problemi più o meno complessi.
Il ministro Ministro federale dell’istruzione e della ricerca della Germania, Anja Karliczek ha rilasciato una dichiarazione di conferma del governo, al giornale Handelsblatt:
“Dobbiamo pensare a dopodomani ora e contribuire a plasmare nuove tecnologie chiave e standard nelle tecnologie di comunicazione fin dall’inizio“
6G a quando e cosa dovremmo aspettarci
Il 6G è tutt’altro che un’opera ingegneristica completa, vi sono al lavoro tantissimi esperti, e soprattutto le più grandi compagnie, come Nokia, Ericsson, Huawei, Samsung, LG, Xiaomi e Apple. Purtroppo l’Italia è ancora molto indietro sui piani di sviluppo.
La Germania che invece ha messo in moto il sistema, si ritrova anche indietro sul 5G rispetto per esempio a Shenzen, dove i ripetitori sono 500 volte di più, ma per il 6G sarà diverso a quanto pare, visto che il progetto di sviluppo Hexa-X per la nuova tecnologia, oltre che essere capitanato da Nokia ed Ericsson, vedrà anche l’appoggio della comunità Europea, a differenza di come venne gestita la 5G, e questo dovrebbe portare anche ad un grosso beneficio per l’Italia.
Attualmente il progetto in sviluppo si prevede non sarà operativo fino ad almeno il 2030.