Elon Musk torna a far parlare di sé, questa volta rivendicando di aver salvato “migliaia di vite” durante i recenti incendi di Los Angeles grazie all’uso di Starlink. Ma c’è un problema: non esistono prove concrete a sostegno di questa affermazione.
Starlink e le vite salvate: un racconto senza riscontri
In un video condiviso su X, una voce generata da intelligenza artificiale ha attribuito a Musk il merito di aver donato terminali Starlink per permettere ai residenti nelle zone colpite dagli incendi di seguire la copertura mediatica del disastro. Secondo il video, questo avrebbe aiutato nelle operazioni di soccorso, “salvando migliaia di vite”.
Tuttavia, il video è anonimo, pieno di errori fattuali e privo di citazioni verificabili. La voce robotica, con una sintassi bizzarra, ha persino citato un presunto messaggio di gratitudine da parte di un sopravvissuto al “fuoco di Eaton”, un errore evidente visto che probabilmente si riferiva al Palisades Fire.
La Tesla e il “bioweapon defense mode”
Il video accenna anche a un altro aneddoto: un utente che, durante il Palisades Fire, ha elogiato il “bioweapon defense mode” di Tesla per aver protetto lui e la sua famiglia filtrando l’aria nella cabina. Su X, l’utente @JosefInvesting ha pubblicato: “Questa Tesla mi sta letteralmente salvando la vita. Non comprerò mai un’altra marca”. Ma una testimonianza isolata non equivale a “migliaia di vite salvate”.
Dov’è la credibilità?
Musk ha una lunga storia di affermazioni discutibili. Basti pensare a quando definì un soccorritore un “pedo guy” durante il fallito tentativo di salvataggio in una grotta in Thailandia. Dichiarazioni del genere lasciano dubbi sulla sua affidabilità, e anche in questo caso il racconto sembra più un esercizio di autopromozione che un resoconto basato su fatti reali.
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