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Lettura: Ella Harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto
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Ella Harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto

Ella Harper, nota come la "ragazza cammello," nacque con una rara condizione che le faceva piegare le ginocchia all'indietro. Il suo corpo fu oggettivizzato e disumanizzato nei circhi del tardo XIX secolo, dove veniva esposta per soddisfare il voyeurismo del pubblico. Nonostante lo sfruttamento, riuscì a guadagnare un'ingente somma di denaro e, in un atto di straordinaria autodeterminazione, scelse di lasciare la fama per una vita tranquilla e privata

Denise Meloni 17 ore fa Commenta! 9
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Alla fine del 1800, Ella Harper nacque con una rara condizione genetica nota come genu recurvatum congenito, che faceva sì che le sue ginocchia si piegassero all’indietro. Questa peculiarità fisica la portò a camminare spesso a quattro zampe, una caratteristica che il mondo circense sfruttò immediatamente. I circhi la pubblicizzavano come la “Camel Girl” e la pagavano la notevole cifra di 200 dollari a settimana, che oggi equivarrebbe a oltre 5.500 dollari.

Contenuti di questo articolo
La scelta coraggiosa di Ella HarperDall’attrazione al riscatto personaleUn contesto complesso: il paradosso dei “Freak Show”
Ella harper: la "ragazza cammello" affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show - foto
Ella harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto

La scelta coraggiosa di Ella Harper

Nonostante il successo e i lauti guadagni, Ella non permise che la sua vita fosse interamente definita dal suo ruolo di attrazione da spettacolo. Sul retro di uno dei suoi stessi biglietti da visita, dichiarò la sua intenzione di lasciare il circo, studiare e intraprendere una carriera diversa. Dopo soli quattro anni di esibizioni, mantenne la promessa e scelse un percorso più tranquillo e autonomo, abbandonando la fama per una vita privata.

Dopo aver compiuto la coraggiosa scelta di lasciare il circo, Ella Harper si ritirò in una vita più appartata e tranquilla. I registri storici rivelano che si stabilì in Tennessee, dove il suo percorso di vita prese una direzione radicalmente diversa da quella che l’aveva resa famosa. La sua ricerca di una vita “normale” culminò nel 1905, quando sposò Robert Savely, un insegnante, costruendo una famiglia lontano dal mondo dello spettacolo.

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Ella harper: la "ragazza cammello" affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show - foto
Ella harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto

La sua vita fu, come per molti, un mix di gioie e dolori. L’esistenza di Ella fu segnata da una tragedia personale di grande impatto, la perdita di un figlio, un evento che la avvicina, a livello umano, a chiunque abbia affrontato un dolore simile. La sua morte, avvenuta nel 1921 a 51 anni a causa di un cancro al colon, ha messo fine a una vita che, pur iniziando sotto il segno della diversità esposta al pubblico, si era trasformata in una storia di dignità e autodeterminazione.

La storia di Ella Harper trascende il racconto di una mera attrazione circense. È la testimonianza di una donna che ha rifiutato di essere definita dalla sua condizione fisica. Le sue scelte di vita, dal rinunciare a un’enorme ricchezza per la tranquillità, al cercare l’amore e una famiglia, dimostrano una straordinaria resilienza umana. Ella ha trasformato la sua diversità da un oggetto di curiosità in un simbolo della sua forza interiore, offrendo una lezione senza tempo sulla dignità e sulla capacità di una persona di scrivere il proprio destino.

Dall’attrazione al riscatto personale

La vita di Ella Harper, nota come la “ragazza cammello,” è un esempio toccante e complesso di come una persona abbia gestito la propria diversità in un’epoca storica difficile. Nata con una rara condizione ortopedica chiamata genu recurvatum, le sue ginocchia si piegavano all’indietro, rendendo più naturale per lei camminare a quattro zampe. Sebbene le cause precise di questa deformità siano sconosciute, all’epoca era spesso associata a problemi congeniti. La sua condizione, che la rendeva una “curiosità” agli occhi del pubblico, fu rapidamente sfruttata nei circhi e nei freak show del XIX secolo.

Ella harper: la "ragazza cammello" affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show - foto
Ella harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto

Lontana dall’essere una figura marginale, Ella Harper fu un’artista di successo. Al culmine della sua carriera, veniva pagata ben 200 dollari a settimana, una somma notevole che superava di gran lunga il reddito di molti professionisti. La sua popolarità non era dovuta solo alla sua condizione, ma anche al modo in cui si presentava sul palco, con grande dignità. Esibendosi spesso al fianco di un cammello, consolidò la sua immagine iconica.

La sua storia è anche un racconto di riscatto e autodeterminazione. Nel 1887, a soli 17 anni, prese la coraggiosa decisione di lasciare il mondo dello spettacolo. Sul retro di uno dei suoi biglietti da visita, scrisse che il suo obiettivo era quello di frequentare la scuola e costruire un futuro diverso, lontano dalla fama.

Dopo aver abbandonato il circo, Ella si stabilì nella contea di Sumner, in Kansas. Il suo desiderio di una vita normale si concretizzò nel 1905, quando sposò Robert Savely, un insegnante, segnando un distacco definitivo dalla sua precedente identità di artista circense. La coppia ebbe una figlia nel 1906, che morì purtroppo in tenera età. Nonostante questa tragedia, Ella Harper riuscì a condurre un’esistenza discreta e riservata. Morì nel 1921 a 51 anni a causa di un cancro al colon e fu sepolta nel cimitero di Oakwood a Nashville, nel Tennessee.

Ella harper: la "ragazza cammello" affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show - foto
Ella harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto

La sua storia va oltre la semplice narrazione di un’attrazione da circo; è la testimonianza di una donna che ha saputo usare la sua unicità per garantirsi un futuro indipendente, scegliendo la dignità anziché l’esposizione. La sua vita rimane un esempio di straordinaria resilienza di fronte alle avversità.

Un contesto complesso: il paradosso dei “Freak Show”

Per comprendere appieno la vita di Ella Harper, è fondamentale analizzare il contesto del tardo XIX secolo. A quel tempo, i “freak show” erano una forma di intrattenimento estremamente popolare e socialmente accettata. Questo fenomeno presentava un paradosso: se da un lato sfruttava le persone con disabilità fisiche, dall’altro offriva loro una via d’uscita dall’emarginazione. Invece di essere confinati in istituti, individui come Ella potevano guadagnare cifre considerevoli e vivere in modo autonomo, assumendo un certo controllo sulla propria vita. Il suo salario settimanale di 200 dollari la poneva in una posizione di privilegio economico rispetto alla maggior parte dei lavoratori dell’epoca.

La figura di Ella Harper fu attentamente costruita e promossa. Il soprannome “la ragazza cammello” e la sua esibizione con un cammello non erano casuali, ma studiati per rendere la sua condizione affascinante per il pubblico. Le sue foto, spesso vendute come carte de visite, la immortalavano a quattro zampe con una posa quasi regale.

Ella harper: la "ragazza cammello" affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show - foto
Ella harper: la “ragazza cammello” affetta da genu recurvatum, sfruttata e disumanizzata per compiacere il pubblico dei freak show – foto

Ella fece una scelta di grande autodeterminazione. Descrisse lei stessa il suo desiderio di lasciare lo spettacolo per “andare a scuola” e vivere una vita “normale”. Questo suo gesto dimostra che il desiderio di una vita privata e autentica superava i benefici della fama e del guadagno. La sua storia ci ricorda che dietro al personaggio pubblico c’era una persona con sogni e la ferma volontà di costruirsi un’esistenza lontano dai riflettori.

Oggi, l’industria dei freak show è vista attraverso una lente moderna che la giudica disumana e immorale. Tuttavia, la storia personale di Ella Harper sfida questa visione semplicistica. Ella non era semplicemente una vittima. Era un individuo che ha saputo navigare in un mondo difficile, sfruttare le opportunità a sua disposizione e, infine, scegliere di ritirarsi dalla vita pubblica per trovare la pace e la normalità che desiderava. La sua storia è un potente esempio di resilienza e della capacità di una persona di definire il proprio destino.

Per maggiori informazioni, visita il sito The Human Marvels: Ella Harper.

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