Domotica, questa sconosciuta, quando si nomina questa parola i primi pensieri vanno ai sistemi di Amazon, alla smart TV, e a vari dispositivi audio o video con comandi vocali.
Purtroppo esiste molta disinformazione riguardo questo argomento, anzi, molte volte proprio non esiste nemmeno l’informazione vera e propria.
La prima parte di questa rubrica spiegherà cos’è la domotica e capirla e come iniziare da “materiale che si ha già in casa”.
Cos’è la domotica e cosa vuol dire il termine
Citando Wikipedia: la domotica, dall’unione del termine domus, che in latino significa “casa”, e del suffisso greco ticos, che indica le discipline di applicazione, è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati.
Cosa significa di preciso questo? In teoria questa “disciplina”, dovrebbe servire ad usare la tecnologia per riuscire ad avere più funzionalità (banalmente: il citofono è già una primordiale forma di domotica), e sicurezza (ad esempio un sensore antifumo che si collega ad una centrale dei pompieri si può già considerare anche questa domotica).
Se questa “disciplina” nei primi 15 anni del ventunesimo secolo è stata perlopiù in fase embrionale con citofoni, telecamere di videosorveglianza, e al massimo cancelli che si aprivano col telecomando moderne tecnologie tra cui Smartphone, Tablet, Computer e prodotti in stile Amazon e Google, hanno decisamente cambiato le carte in tavola.
Infatti moderni telefoni cellulari che ormai sono “computerizzati” e tablet (sia Android che iOS) hanno funzioni vocali con relativi assistenti virtuali che ascoltano la tua voce e che possono far accendere le luci a comando, semplicemente parlando ad esempio.
Domotizzare la propria casa costa?
Sarò schietto: sì, domotizzare la propria abitazione può avere un costo non indifferente; ovviamente non si parla solo in termini di consumi energetici, ma (purtroppo o per fortuna) sarà necessaria una linea internet fissa.
Sottolineo linea internet fissa, perché qualcuno sicuramente si sarà sognato di far “tutto da telefono” e di fare la “furbata” del rinunciare alla linea fissa perché “ah, tanto ormai basta il telefono, cosa me ne faccio della linea fissa?“.
Peccato che se vuoi una domotica completamente operativa, te la sogni con un solo telefono, i dispositivi siano essi smartphone o tablet di recupero o smart TV più tecnologiche o i dispositivi di Amazon e Google, hanno bisogno di una connessione ad internet costante.
Del resto pensaci: vuoi che la tua casa domotizzata abbia un sistema d’allarme funzionante che ti notifichi immediatamente una potenziale intrusione, magari spiando tramite una telecamera installata all’interno? Perfetto! Senza un router diventa difficile, se non addirittura impossibile, gestire un sistema domotico del genere: mettitelo bene in testa.
Certo, si può provare con uno smartphone od un tablet connesso alla corrente con tanto di SIM card perennemente in hotspot, ma non è assolutamente un sistema stabile e va fatto solo in mancanza di alternative (ADSL o ancor meglio fibra).
È meglio mettere in chiaro questa cosa fin da subito, il lettore “genio” che non vuole “chinare il capo” all'”abbandonato” personal computer è sempre dietro l’angolo e ti dirò di più: sorpresa! Anche un computer potrebbe servirti in questa avventura domotica.
Come abbiamo visto tra l’usare vecchi smartphone offline, trasformare TV in smart TV e sistemi di videosorveglianza fai-da-te con sistemi Android, ci sono davvero miriadi di possibilità per la domotica in casa propria anche economiche se si hanno e si sanno sfruttare bene materiali di recupero.
Resta il fatto che è meglio fin da subito mettere in chiaro che, anche nel caso tu voglia risparmiare, potresti non poterti esimiere dal possedere un personal computer e imparare un pochino ad usarlo, magari: non si può fare “tutto da telefono”, soprattutto se si parla di domotica.
Domotica e privacy
Una critica più che lecita sulla domotica, giustamente sta alla privacy, qualcuno sostiene (non a torto) che tutti questi dispositivi potrebbero essere un auto-violazione della propria privacy.
L’argomento meriterebbe un articolo a sé, del resto ti sarà capitato di dire a voce e poi sul tuo telefono vedere che effettivamente quel di cui parli appare come pubblicità (in realtà questa cosa si può togliere, ma tant’è).
Per il resto ti basti sapere che esistono dei client di domotica Open Source e attenti alla privacy, ma vedrai in una parte successiva della rubrica.
Purtroppo c’è da dire che se vuoi una casa più “moderna” in senso “domotica”, un po’ di privacy la dovrai cedere, non c’è molto da fare, perlomeno se si parla di sistemi “canonici”.
Caso contrario i più audaci possono “armarsi” di PC con un sistema Linux, smartphone e tablet con LinageOS od Ubuntu Touch, firmware open source per router che supportano firmware alternativi, etc., ma capisci che in questo caso la faccenda si complica un pochino e avrai spesso notato come meno un sistema è user-friendly, molto spesso è anche più attento alla privacy e viceversa.
Perché di domotica si parla poco?
Il nostro è un paese con un’alta percentuale di anziani e molto spesso nemmeno i giovani sono molto più avanti dei loro genitori come cultura tecnologica; ti basti sapere che non molto tempo fa lessi un commento su un social di una ragazza sulla trentina che ha scoperto l’esistenza degli youtuber, degli streamer che lavorano “da casa dietro un PC”, figure che esistono da più di un decennio.
Su questo gruppo (Facebook, precisamente), gente che non superava i 35 anni si “indignava” per l’esistenza di questa cosa.
Affrontare un paese che prima che anziano anagraficamente lo è anche di mentalità, non è propriamente un’impresa facile.
Se a questo aggiungiamo il fatto che molte persone non conoscono nemmeno il termine, che in televisione (principale mezzo di informazione italiano) non esistono trasmissioni dedicate all’informatica e all’elettronica, diversamente come accade ad esempio per i programmi TV culinari, si capisce che c’è un problema culturale ben prima che tecnico.
Oltre a questo, in molti comuni, è già tanto arrivi la linea internet ADSL “di base”, sebbene la fibra stia ormai sempre più prendendo piede.