Grazie a un’innovativa tecnica di analisi genetica, è stato possibile ricostruire la storia delle migrazioni nel Nord Europa tra l’età del ferro e il primo Medioevo, un periodo caratterizzato dall’espansione dei Vichinghi. Questa scoperta è stata resa possibile dal metodo Twigstats, che per la prima volta consente di distinguere le differenze tra gruppi geneticamente simili. Il team di ricerca, guidato da Pontus Skoglund dell’Istituto Francis Crick di Londra, ha analizzato 1.556 genomi antichi, con i risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature.
Un nuovo approccio al Dna antico
“Il metodo Twigstats ci permette di osservare dettagli prima inaccessibili”, ha spiegato Leo Speidel, primo autore dello studio, attualmente all’Istituto Riken in Giappone. Questa tecnica consente di tracciare con precisione gli spostamenti delle popolazioni antiche, ricostruendo un albero genealogico dettagliato. Applicata a oltre 1.500 genomi, ha permesso di confermare e arricchire le conoscenze sulle migrazioni avvenute nel primo millennio d.C.
Le ondate migratorie confermate dal Dna
I dati ottenuti confermano le ondate migratorie delle popolazioni germaniche e scandinave verso Sud, già descritte nelle fonti romane. Inoltre, l’analisi ha rivelato l’ampia diffusione dei Vichinghi nell’Europa dell’Est, con tracce di Dna vichingo riscontrate anche nell’attuale Ucraina. “L’obiettivo era sviluppare una tecnica che ci permettesse di esaminare la storia genetica umana con una chiarezza senza precedenti”, ha dichiarato Skoglund. “Ora possiamo affrontare domande che finora erano al di fuori della nostra portata.”
Prospettive future
Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nello studio delle migrazioni umane e apre nuove possibilità per indagare la storia genetica di altre popolazioni antiche. L’applicazione di Twigstats in nuovi contesti promette di ampliare ulteriormente la nostra comprensione degli spostamenti e delle interazioni tra popoli nel corso della storia.
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