I dischi meccanici (detti anche dischi rigidi o HDD) hanno accompagnato l’informatica dalle ere più remote, dalla famosa epoca anni 90 del 16-bit con Windows 3.1 e Windows 95, fino a tempi più recenti, fino all’arrivo degli SSD.
Dato che molti portatili sui sistemi operativi moderni necessitano di maggiori prestazioni, è molto comune il cambio da disco meccanico (HDD) a disco a stato solido (solid state drive, SSD); nell’era del consumismo (purtroppo) molte persone o buttano i vecchi dischi meccanici o nel migliore dei casi li lasciano al tecnico perché non sanno come tenerseli.
Esistono tuttavia svariate motivazioni per le quali i classici dischi meccanici non solo hanno ancora molto da dire ma possono spesso tornare utili in svariate occasioni.
I dischi meccanici non sono morti, lunga vita agli HDD
Ci sono svariate ragioni per cui i dischi meccanici non solo non sono una tecnologia obsoleta, ma possono tornare più utili di quanto possa sembrare.
Backup e archiviazione dati
Una delle principali ragioni per cui i dischi meccanici non dovrebbero essere buttati è la loro capacità di archiviazione a basso costo; gli HDD offrono molto spazio di archiviazione a un prezzo inferiore rispetto agli SSD.
Questo li rende ideali per backup e archiviazione di dati che non necessitano di accesso frequente e puoi pertanto utilizzare i vecchi dischi meccanici per creare copie di sicurezza dei tuoi file più importanti, fotografie, video e documenti, preservandoli da possibili perdite causate da guasti hardware o attacchi informatici.
Dischi di ripristino
Un altro utilizzo pratico per gli HDD è quello di dischi di ripristino. Installare un sistema operativo su un vecchio disco meccanico può essere una soluzione efficace per avere un sistema di emergenza pronto all’uso in caso di problemi con il disco principale e questo può essere particolarmente utile per i tecnici informatici o per chi ha bisogno di un ambiente di lavoro stabile e affidabile in ogni momento.
Unità esterne
Le classiche chiavette USB le trovi troppo piccole e hai paura di perderle? I vecchi dischi meccanici possono essere facilmente convertiti in unità esterne utilizzando un semplice case per HDD.
Questo ti permette di avere un dispositivo di archiviazione portatile e versatile, utilizzabile per trasferire grandi quantità di dati tra diversi computer, fare il backup di dispositivi mobili o semplicemente per avere a disposizione spazio aggiuntivo per progetti specifici.
Risorsa educativa
Per chi è appassionato di informatica o desidera imparare di più sui componenti hardware, i dischi meccanici rappresentano una risorsa educativa preziosa.
Smontare e studiare il funzionamento interno di un HDD può fornire un’ottima comprensione delle tecnologie di archiviazione magnetica e dei principi di funzionamento dei dischi rigidi; inoltre, può essere un progetto interessante per scuole o gruppi di studio che vogliono esplorare il mondo dell’hardware informatico.
Utilizzo in sistemi NAS e server casalinghi
I Network Attached Storage (NAS) sono sistemi di archiviazione collegati in rete che permettono di condividere file tra diversi dispositivi; gli HDD sono spesso preferiti per l’uso in NAS a causa del loro elevato rapporto capacità/prezzo.
Configurare un NAS con vecchi dischi meccanici può migliorare l’efficienza di una rete domestica o di un piccolo ufficio, offrendo una soluzione di archiviazione centralizzata e accessibile da più dispositivi.
Server e cloud casalinghi
Con le docking station disponibili in commercio, i dischi meccanici possono diventare una risorsa perfetta per i server casalinghi; se ad esempio non sai dove mettere i tuoi dati perché hai telefono e PC pieni e non hai necessità di usare le chiavette USB, nulla di vieta di creare un server/cloud casalingo che permetta di preservare i tuoi dati.
Tutto ciò a maggior ragione in questi ultimi tempi ove le aziende più note (i famosi giganti della tecnologia) non si sa cosa facciano di preciso con i nostri dati e file in generale nei loro server.
Recupero dati
Un vecchio disco meccanico può essere utilizzato per esercitarsi nel recupero dati, una competenza molto utile sia per uso personale che professionale.
I programmi di recupero dati possono spesso ripristinare file cancellati o recuperare informazioni da dischi danneggiati e avere un HDD di riserva su cui esercitarsi può essere prezioso per imparare queste tecniche senza rischiare dati importanti.
Ottimizzazione delle prestazioni
Anche se un HDD è più lento di un SSD, ci sono modi per ottimizzare le sue prestazioni; usare un vecchio disco meccanico per installare solo programmi meno esigenti o come unità secondaria per file meno utilizzati può migliorare l’efficienza del tuo sistema.
Inoltre, l’uso di tecnologie come il caching SSD può accelerare significativamente le prestazioni di un HDD.
Un esempio molto noto di questa pratica di ottimizzazione è l’uso dei file di paging di Windows, che infatti permettono di ottimizzare le prestazioni di un sistema operativo Windows, facendola breve i file di paging consentono di estendere la memoria virtuale del sistema utilizzando spazio su disco, migliorando le prestazioni complessive quando la memoria RAM è insufficiente; pertanto, assegnando il file di paging a un vecchio HDD, è possibile liberare spazio prezioso sull’SSD principale, dedicandolo esclusivamente alle operazioni che ne traggono maggiore beneficio.
Va segnalato che macOS e Linux hanno i loro equivalenti: “memoria virtuale” e file di swap, e ciò può valere anche per gli altri due sistemi operativi, grossomodo.
Contributo alla sostenibilità ambientale
Riutilizzare i dischi meccanici anziché gettarli via contribuisce a ridurre i rifiuti elettronici, un problema crescente a livello globale.
Smaltire correttamente gli HDD quando non sono più utilizzabili è altrettanto importante, ma prolungare la loro vita utile aiuta a ridurre l’impatto ambientale. Sensibilizzare i lettori su questi aspetti può incoraggiare pratiche più sostenibili.
Ripristino di sistemi operativi e software legacy
Se sei un appassionato di retrocomputing o hai bisogno di mantenere accessibili vecchie applicazioni che funzionano solo su sistemi operativi obsoleti, i dischi meccanici possono essere essenziali. Installare sistemi operativi più vecchi su HDD può permetterti di eseguire software legacy senza compromettere le prestazioni del tuo hardware moderno.
Considerazioni sulla sicurezza
I dischi meccanici possono essere utilizzati per archiviare dati sensibili offline, al riparo da attacchi informatici e fughe di dati; conservare backup critici su HDD che non sono collegati costantemente alla rete può aggiungere un ulteriore livello di sicurezza.
IDE (o PATA) vs SATA, anche i vecchi dischi meccanici IDE hanno ancora qualcosa da dire
I dischi rigidi con interfaccia IDE (Integrated Drive Electronics), anche conosciuta come PATA (Parallel ATA), sono stati lo standard per la connessione dei dischi rigidi nei computer per molti anni, prima dell’avvento della tecnologia SATA (Serial ATA); anche se i dischi SATA offrono vantaggi significativi in termini di velocità di trasferimento dati, efficienza energetica e facilità di configurazione, i dischi IDE non sono del tutto obsoleti e possono ancora trovare applicazioni utili.
Una delle principali differenze tra IDE e SATA è la velocità di trasferimento dati; mentre i dischi SATA possono raggiungere velocità molto superiori, fino a 6 Gbps (SATA III), i dischi IDE sono limitati a 133 Mbps (ATA-133); nonostante questo svantaggio, i dischi IDE possono essere utilizzati efficacemente in scenari dove la velocità non è un fattore critico, come per il backup di dati, l’archiviazione di file meno utilizzati o per il recupero di dati da vecchi sistemi.
I dischi IDE possono essere particolarmente utili per il retrocomputing, la preservazione di hardware vintage o per mantenere vecchi sistemi operativi e applicazioni che richiedono questa interfaccia; oltretutto, molte schede madri moderne offrono ancora supporto per IDE attraverso adattatori o controller aggiuntivi, permettendo di integrare questi dischi in sistemi più recenti.
Per coloro che vogliono riutilizzare vecchi dischi IDE, esistono adattatori IDE-to-USB che consentono di trasformare questi dischi in unità esterne e questo è particolarmente utile per trasferire dati da vecchi dischi a nuovi sistemi, eseguire backup o semplicemente espandere lo spazio di archiviazione disponibile.
In conclusione, anche se la tecnologia SATA ha sostituito quasi completamente l’IDE nei nuovi sistemi, i dischi IDE non sono privi di valore e con il giusto adattatore e un po’ di ingegno, possono continuare a servire in molteplici scenari, contribuendo a ridurre i rifiuti elettronici e a sfruttare al massimo le risorse hardware disponibili.
Conclusione
In un mondo sempre più orientato al consumismo e all’obsolescenza programmata, è importante ricordare che i vecchi componenti hardware possono avere una seconda vita utile.
I dischi meccanici, con la loro robustezza e capacità di archiviazione, sono un perfetto esempio di tecnologia che può continuare a servire utilmente anche dopo essere stata sostituita da soluzioni più moderne.
Riutilizzarli in modo creativo non solo aiuta a ridurre i rifiuti elettronici (RAEE), ma offre anche benefici pratici significativi e quindi, prima di decidere di buttare il tuo vecchio HDD, considera le molteplici possibilità di riuso che potrebbe ancora offrirti.