Un soggetto con diabete borderline o prediabete ha i livelli di zuccheri nel sangue molto alti ma non abbastanza per ricevere una diagnosi di diabete di tipo 2. Il diabete borderline infatti può cronicizzarsi in diabete T2. Questa progressione colpisce il 25% dei soggetti con prediabete entro 3/5 anni. Il 70% delle persone con prediabete svilupperà il diabete in un momento non prevedibile della loro vita.
Il diabete borderline non ha sintomi ben definiti e le persone che potrebbero averlo potrebbero essere del tutto consapevoli sino a quando il medico di fiducia non richiederà le analisi del sangue e delle urine, si verifica una grave complicazione come l’infarto del miocardio o progredisce in diabete.
Se gli zuccheri nel sangue sono molto alti, un segnale potrebbe essere l’aumento della minzione e sete frequente. Secondo l’Istituto nazionale per il diabete e le malattie dell’apparato digerente e renale (NIDDK), diversi altri fattori possono aumentare il rischio di prediabete, tra cui: Obesità; pressione alta; trigliceridi alti; bassi livelli di lipoproteine ad alta densità HDL, il cosiddetto “colesterolo buono” e poca attività fisica. Anche la genetica è rilevante, se c’è familiarità con il diabete.
Secondo l’Associazione americana del cuore (AHA), alcune abitudini nello stile di vita possono essere a rischio di diabete borderline, quali: livelli di stress alti; fumo; bere troppo alcol; consumo eccessivo di bevande zuccherate che possono far sviluppare malattie metaboliche, come ipertensione, livelli di zuccheri alti nel sangue e trigliceridi alti.
Condurre una vita sedentaria può essere altrettanto rischioso, poiché non si consumano le calorie che si ingeriscono, ed un altro fattore che può essere un segnale del diabete borderline è la sindrome dell’ovaio policistico. Tutti questi fattori possono essere predittori di una condizione di prediabete, quindi sarebbe importante procedere con ulteriori analisi.
Diabete borderline o prediabete: come avviene la diagnosi e come si può prevenire
Per poter diagnosticare il diabete so i necessarie le analisi del sangue e delle urine prescritte dal medico di famiglia. È importante anche praticare un test di intolleranza al glucosio perché misura la velocità con cui il nostro organismo può metabolizzare lo zucchero nel sangue in un arco di tempo di 2 ore. Mentre le analisi del sangue vanno eseguite a digiuno, per il test test A1C , che misura i livelli medi di zucchero nel sangue in 2-3 mesi ed è molto affidabile, non è necessario digiunare o assumere liquidi o determinati farmaci.
L’ American Diabetes Association ha dichiarato che un medico diagnosticherà il diabete borderline quando i risultati dei test mostrano parametri come: livelli di zucchero nel sangue a digiuno di 100-125 milligrammi per decilitro (mg/dl); livelli di tolleranza al glucosio di 140–199 mg/dl; un risultato del test A1C del 5,7–6,4%. Il medico ripeterà spesso questi livelli per confermare che le letture non sono dovute a picchi di zucchero nel sangue una tantum.
Le persone che dovrebbero sottoporsi ad uno screening per il diabete sono: soggetti con un’età di 45 anni o più; persone con un indice di massa corporea (BMI) di 25 o superiore; una circonferenza della vita maggiore di 40 pollici nei maschi o 35 pollici nelle femmine; un parente stretto con il diabete; una patologia che aumenta la resistenza all’insulina, tra cui PCOS, acanthosis nigricans e steatoepatite non alcolica.
Determinate origini razziali o etniche, inclusi afroamericani, asiatici americani, ispanici, latini, nativi americani, nativi dell’Alaska e isolani del Pacifico; una storia di diabete gestazionale, che è il diabete durante la gravidanza; aver dato alla luce un bambino di peso superiore a 4 kg circa; avere una malattia che indurisce le arterie; trattamento recente con glucocorticoidi o farmaci antipsicotici atipici.
Se il medico di famiglia identifica uno qualsiasi di questi fattori di rischio, può raccomandare che la persona abbia uno screening per controllare i livelli di glucosio nel sangue. I medici professionisti consigliano di ripetere i test di screening ogni 1-3 anni per le persone con questi fattori di rischio. Chiunque sia preoccupato di avere il diabete borderline dovrebbe visitare un medico per i test e una diagnosi.
Il diabete borderline è reversibile, ma spesso è più facile da prevenire che da curare. I fattori dello stile di vita sono la causa principale del prediabete e apportare modifiche ad alcuni aspetti della vita può ridurre significativamente il rischio. Per prima cosa è importante modificare la dieta, aumentando l’assunzione di carboidrati non trasformati ricchi di fibre; aumentare il consumo di frutta e verdura; ridurre l’assunzione di grassi saturi e carni lavorate.
Esempi di esercizi di intensità moderata sono la danza veloce e la camminata veloce. L’esercizio fisico regolare e una dieta nutriente non solo aiutano a ridurre il rischio di sviluppare il diabete, ma proteggono anche il cuore da malattie future. Inoltre, ci sono forti prove dei benefici della combinazione di esercizio fisico e interventi dietetici per ridurre il rischio di diabete e invertire il diabete borderline.
Tutte queste indicazioni derivano dal Programma di prevenzione del diabete (DPP): si tratta di uno studio a lungo termine volto a identificare le misure pratiche per prevenire il diabete. I volontari che hanno preso parte al Programma DPP Lifestyle Change avevano l’obiettivo di perdere il 7% del loro peso corporeo e di mantenere questa perdita attraverso cambiamenti nella dieta e attività fisica.
Tutti i partecipanti al programma hanno ricevuto consigli su come svolgere dieta ed esercizio fisico e hanno frequentato corsi di cambiamento dello stile di vita per tutta la durata dello studio. Dopo 3 anni, rispetto a coloro che hanno assunto un placebo, le persone nel programma hanno avuto un calo del 58% del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 indipendentemente dal sesso o dall’etnia. Tra le persone di età pari o superiore a 60 anni, la diminuzione del rischio è stata del 71%.
La gestione del diabete borderline implica anche il monitoraggio continuo dei fattori di rischio e il controllo regolare dei livelli di zucchero nel sangue. Oltre ai cambiamenti nello stile di vita, i medici possono raccomandare altri modi per ridurre al minimo il rischio di sviluppare il diabete. La gestione medica può includere il trattamento di patologie correlate, come l’obesità e le malattie cardiache.
Per quanto riguarda i giovanissimi, uno studio del 2019 ha reclutato 5.786 persone, il 18% dei 2.606 adolescenti – quelli di età compresa tra 12 e 18 anni – aveva il prediabete. Tra i 3.180 giovani adulti, la prevalenza era del 24%. Molti bambini che sviluppano il diabete di tipo 2 non ricevono una diagnosi fino all’adolescenza. Questo è, in parte, perché gli ormoni della pubertà possono rendere più difficile per il corpo regolare l’insulina. I genitori e gli operatori sanitari possono aiutare a prevenire il diabete nei bambini incoraggiandoli a seguire una dieta equilibrata e a dedicarsi a un’abbondante attività fisica.