Immagina di parcheggiare l’auto sopra… un dinosauro. Letteralmente. È successo a Denver, dove i paleontologi del Museum of Nature and Science hanno scoperto un fossile rarissimo nascosto sotto il loro stesso parcheggio. Nessun sito remoto, nessuna spedizione nel deserto. Bastava scavare… in verticale.
Il colpo di fortuna a 230 metri
Tutto inizia a gennaio 2025, durante un normale carotaggio geotermico: il museo stava valutando la possibilità di passare al riscaldamento da fonti rinnovabili. Il progetto prevedeva la raccolta di un campione di roccia profondo 760 piedi (circa 230 metri) per studiare gli strati geologici sotto l’area urbana. E lì, nel cuore della città, spunta una vertebra fossile di circa 6 cm di diametro.
Sorpresa: non è un frammento qualsiasi, ma un osso di dinosauro erbivoro, appartenente al gruppo degli ornithopodi. È la prima volta che una scoperta del genere avviene entro i confini urbani di Denver, ed è anche il fossile più antico e profondo mai trovato nella città. Più che una scoperta, un colpo di scena geologico.
Un ornithopode in città

Nonostante il frammento sia parziale, i paleontologi sono riusciti a ricondurlo agli ornithopodi: dinosauri bipedi, vegetariani, vissuti nel Cretaceo superiore. Pensate a creature simili al Thescelosaurus, piccoli ma robusti, probabilmente in grado di correre e mimetizzarsi tra felci, palme e piante tropicali. Gli scienziati sospettavano da tempo che questi animali vivessero anche nella zona di Denver, ma finora mancava una prova diretta.
E ora eccola lì, incastonata in un cilindro di roccia estratto da un metro quadrato di asfalto cittadino.
Perché non si scava?
A chi si chiede: “Ma allora perché non scavano tutto il parcheggio?”, la risposta è più pragmatica che scientifica. Come ha ammesso il curatore del museo James Hagadorn, “il parcheggio serve”. Il fossile è esposto al pubblico, ma il resto dello scheletro resterà sotto terra. Troppo costoso, troppo invasivo. E comunque: chi si aspettava un dinosauro a quelle profondità?
Va detto che scoprire un fossile durante un carotaggio è rarissimo: al momento, è solo il terzo caso al mondo. E il primo in assoluto che finisce in esposizione.
La nuova frontiera della paleontologia urbana

Questo ritrovamento non è solo una curiosità da museo. Ha spinto gli scienziati a riesaminare tutti i dati disponibili sui fossili rinvenuti nell’area metropolitana di Denver: T. rex, Triceratops, Torosaurus… ma mai un ornithopode. Utilizzando tecniche GIS, rilievi satellitari e mappe geologiche aggiornate, i ricercatori sono riusciti per la prima volta a datare con precisione fossili scoperti anche decenni fa.
Una svolta metodologica che permette di ricostruire con più dettaglio l’ambiente, il clima e l’ecosistema di Denver 67 milioni di anni fa, poco prima della grande estinzione.
Fossili sotto i nostri piedi
La scoperta dimostra una cosa sorprendente: i dinosauri non sono solo roba da canyon o badlands sperdute. In molte città, sotto palazzi, parcheggi e stadi, potrebbero esserci resti di un passato lontanissimo. Basta un carotaggio, un colpo di fortuna e la voglia di guardare i dati con occhi nuovi.
Come ha detto il paleontologo Paul Olsen: “Ogni volta che riesci a osservare bene una roccia dell’età giusta, è probabile che tu ci trovi dei fossili. Anche in mezzo alla città.”
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