DCA è l’acronimo di “disturbo del comportamento alimentare” e ad oggi sono molte le persone che ne soffrono, specialmente fra i giovani. Oggi è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla e vediamo di approfondire l’argomento, sperando di portare informazione e consapevolezza. Perché sono proprio queste due a mancare, molto spesso, nelle menti delle persone che non riescono a riconoscere un disturbo alimentare o che non vogliono, consapevolmente, riconoscere. Proprio grazie a ciò, sfortunatamente, sono molte le persone che arrivano ad avere danni irreparabili e una sofferenza immane senza poter più tornare indietro. Non solo in loro, ma anche in chi li circonda.
Avere un disturbo del comportamento alimentare, quindi un DCA, equivale molto spesso ad avere anche patologie, leggere o meno, e rischi altissimi per la propria salute sia fisica che psicologica. I disturbi alimentari sono molteplici e quelle più conosciute sono: anoressia, bulimia, binge eating, obesità, EDNOS (Disturbi alimentari non altrimenti specificati) e tanti altri; un altro esempio può essere un comportamento alimentare sbagliato proprio per la mancanza di informazioni relative alla propria alimentazione o anche solo al cibo che proponiamo a tavola.
Ovviamente questo è solo un articolo informativo; rivolgiti ad un medico competente e specializzato per qualsiasi domanda o approfondimento. In questo modo potrai aiutare te stesso o anche chi ti circonda e a cui vuoi bene.
DCA: ti presento i disturbi alimentari
Il più conosciuto fra tutti è proprio l’anoressia; tale disturbo equivale a non assumere alcun tipo di cibo; nella persona avviene proprio un processo mentale, come per la maggior parte dei disturbi, che induce la persona a provare ribrezzo, paura o emozioni simili verso qualsiasi tipo di pietanza. Anche solo il rifiuto all’assunzione è inserito tra le tante cause; la controparte, invece, è proprio la bulimia ed è il secondo disturbo più conosciuto. In questo caso la persona affetta dal DCA assume una quantità normale di cibo per poi rigettarla in ogni modo possibile. Spesso viene stimolata la gola per poter innescare il vomito.
Passiamo al terzo DCA: il binge eating; questo disturbo alimentare è tra i meno conosciuti in circolazione ed affligge tutte quelle persone che assumono una quantità enorme di cibo senza rendersene conto. Anche se sarebbe meglio dire che, in realtà, la persona arriva alla consapevolezza di aver ingerito troppo cibo, cade in uno stato di profonda tristezza e per compensare tale vuoto indotto dall’emozione riprende ad assumere cibo. Questo DCA spesso va a pari passo con l’obesità.
Tale disturbo toglie la capacità di ragionamento alla persona e non riesce a controllarsi sulla quantità di cibo che ingerisce; nella sua mente, la quantità ingerita sarà sempre poca e allargherà sempre di più lo stomaco per continuare a saziarsi. Tutti questi DCA si sono ampliati durante la fase di pandemia e dal 2020, infatti, i casi sono nettamente aumentati tra chi è caduto nel disturbo del comportamento alimentare e chi, purtroppo, ha avuto una brutta ricaduta.
DCA: quali sono i sintomi da tenere d’occhio?
“A volte i genitori dei ragazzi dicono che magari poi passa da solo, ma non è così, anzi: il rischio reale è che si aggravi. Questa malattia ha bisogno di un approccio integrato che la aggredisca sia a livello mentale che fisico. Quindi non è sufficiente un supporto psicologico, come non funziona da solo un percorso nutrizionale” dichiara la psichiatra Laura Dalla Ragione, affrontando l’argomento nel suo libro “Social Fame”.
I fattori da tenere d’occhio sono molteplici e tutti potrebbero tirare in inganno. Proprio per questo è importante rivolgersi al numero verde nazionale “SOS disturbi alimentari” 800.180.969 in modo da avere il miglior aiuto possibile, grazie proprio a degli operatori specializzati. La perdita di peso è una chiara campanella d’allarme, proprio come le abbuffate, la perdita del ciclo mestruale, distorsione della propria immagine corporea, isolamento, cambi della propria personalità, malumore costante anche durante il progredire dei pasti.
Gli under 14 risultano essere il 30% dei pazienti affetti da DCA, mentre coloro che arrivano fino a 17 anni risultano essere il 20%. Gli adolescenti, quindi, risultano essere ad alto rischio di incappare in uno o molteplici DCA; a livello generale, però, il disturbo del comportamento alimentare colpisce maggiormente le donne. Infatti risultano essere almeno il 95,9% rispetto al 4,1% degli uomini. La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla è stata creata nel lontano 2012 proprio per colpa di un DCA che si è portato via la vita di Giulia: una ragazza di soli 17 anni affetta da bulimia. Il padre, Stefano Tavilla, continua ogni anno la sua lotta per sensibilizzare l’opinione pubblica e salvare, così, più vite possibili.
DCA: come si cura?
Non esiste un solo tipo di metodo che va a curare un disturbo del comportamento alimentare; una volta avviato il percorso verrà scelto quello più idoneo alla persona, in base ai sintomi, alle patologie e a tanti altri fattori. Spesso, la persona affetta da DCA viene curato tramite trattamento ambulatoriale, ovviamente sotto cure mediche specializzate. In altri casi, però, un trattamento semi-residenziale risulta essere il più appropriato e solo nel 30% dei casi avviene il trattamento residenziale.
In questo caso, la persona si concentra sul proprio benessere in una struttura dedicata dai tre ai cinque mesi e viene seguito regolarmente con un programma fatto appositamente. Il team incaricato è composto, solitamente, da: psicologi, nutrizionisti, infermieri, educatori e fisioterapisti. Non mancano, inoltre, degli appuntamenti extra con filosofi o altre figure di spicco per far entrare la persone nel suo profondo, esplorando ogni lato del suo inconscio.
Molte strutture risultano private, è vero, ma ne esistono anche di pubbliche anche se non in tutte le regioni d’Italia; in Umbria, per esempio, c’è un alto numero di strutture pubbliche in grado di fornire servizi all’avanguardia, venendo incontro a ogni tipo di esigenza. In questo articolo, però, ringraziamo le 126 strutture presenti sul territorio nazionale che, giornalmente, aiutano coloro che combattono contro il DCA.