Per Uber (specialmente negli “States“), la sicurezza degli autisti e dei clienti è sempre stato un tema importante e di discussione nei piani alti aziendali. Non è da meno Uber Italia, arrivata da relativamente poco nella penisola, ma sempre al centro delle discussioni più importanti, specialmente con i tassisti nostrani.
Ma come funziona?
La dashcam viene posta a bordo del veicolo e collegata via app attraverso l’applicazione ufficiale di Uber, permettendo una tempestiva assistenza e valutazione del problema da parte dei tecnici aziendali. Naturalmente la novità viene notificata agli utenti stessi, con la possibilità di visionare anche una descrizione dettagliata di come verrà tutelata la privacy, tema di importanza notevole.
Come mai questa scelta?
a questa domanda risponde direttamente Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia: “In Uber siamo consapevoli della nostra responsabilità di garantire che ogni viaggio sia il più sicuro possibile. Siamo orgogliosi di essere pionieri del settore con questa nuova funzionalità che dimostra come la tecnologia possa essere utilizzata per elevare gli standard di sicurezza per tutti gli utenti dell’app Uber“. Come specifica in seguito, lo stesso Pireddu ci tiene ad informare come i dati utilizzati dalla società rispetteranno in modo meticoloso il GDPR ed ogni autista sarà al contempo responsabile in quanto proprietario della dashcam.
Uber cambia dunque nuovamente il suo approccio all’Italia, adottando un’altra decisione che sicuramente dividerà l’opinione pubblica e si aggiunge al recente step back di Uber Eats.