Leonardo da Vinci come non lo abbiamo mai conosciuto: non attraverso i suoi capolavori o i suoi codici, ma attraverso le tracce biologiche che ha lasciato. È questo l’obiettivo del Leonardo Da Vinci DNA Project, un’iniziativa scientifica internazionale che punta a ricostruire il genoma completo del genio rinascimentale.

Il progetto, coordinato dalla Rockefeller University di New York e nato nel 2016, coinvolge anche il J. Craig Venter Institute (California), l’Università di Firenze e vari partner pubblici e privati. Alla base, un’idea semplice quanto potente: tracciare il cromosoma Y, trasmesso inalterato da padre in figlio, per risalire fino a Leonardo.
Genìa Da Vinci: 30 anni per risalire a Leonardo
Il nuovo libro “Genìa Da Vinci. Genealogia e genetica per il DNA di Leonardo”, firmato da Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato (Leonardo Da Vinci Heritage), raccoglie decenni di ricerca genealogica culminati nella ricostruzione di un albero familiare che parte dal 1331 e copre 21 generazioni; il libro, pubblicato da Angelo Pontecorboli Editore con il sostegno del Comune di Vinci, documenta oltre 400 individui, tra cui 15 discendenti maschi in linea diretta da Antonio (padre di Leonardo) e dal fratellastro Domenico Benedetto.

Grazie a questa ricostruzione, sei di questi discendenti sono stati sottoposti ad analisi del DNA da parte del team guidato da David Caramelli, direttore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, ed Elena Pilli, antropologa forense. Risultato? Il cromosoma Y corrisponde in tutti e sei i casi, confermando una continuità genetica diretta.
Resti umani nella tomba di famiglia?
Gli studiosi hanno identificato anche la tomba della famiglia Da Vinci nella Chiesa di Santa Croce a Vinci, ora oggetto di scavi archeologici in collaborazione con l’Università di Firenze. Potrebbe contenere i resti del nonno Antonio, dello zio Francesco e di altri fratellastri.
Alcuni frammenti ossei sono già stati datati con il radiocarbonio e uno in particolare, coerente con l’epoca, è stato sottoposto a analisi paleogenomiche; i risultati preliminari indicano che si tratta di un maschio, compatibile con la linea paterna. Se anche questo DNA mostrerà la stessa firma del cromosoma Y dei discendenti, si potrà validare tutta la ricostruzione genealogica e passare al confronto con oggetti che potrebbero contenere tracce biologiche di Leonardo, come manoscritti o disegni.
Non solo DNA: anche un misterioso “Drago Unicorno”
Tra le sorprese emerse dal progetto c’è anche un potenziale inedito attribuito a Leonardo: un grande disegno a carboncino, scoperto sul camino di un’antica abitazione a Vinci (ex casa Bracci) e raffigura una creatura fantastica con corno a spirale, becco ricurvo, ali membranose e coda serpentina. Un mix tra un drago e un unicorno.

Gli autori lo hanno soprannominato “Drago Unicorno” e ne ipotizzano l’attribuzione a Leonardo sulla base di confronti iconografici con i suoi studi sul volo; il disegno (circa 80×70 cm) sarà presto sottoposto ad analisi scientifiche e restauro, supervisionato dalla Soprintendenza Archeologica di Firenze.
Leonardo da Vinci e l’epigenetica: intuizioni fuori dal tempo?
Il libro esplora anche un lato meno noto di Leonardo: il suo interesse per la trasmissione dei caratteri ereditari, che oggi chiameremmo epigenetica. Nei suoi scritti, Leonardo riflette sull’influenza di dieta, sangue e comportamento dei genitori sulla salute e il carattere della prole. Un pensiero incredibilmente moderno, che anticipa i temi del dibattito genetico-epigenetico di oggi.
Il futuro: un ritratto genetico completo di Leonardo da Vinci?
Il capitolo finale del progetto guarda al futuro. Se le analisi DNA su resti e oggetti storici daranno esito positivo, sarà possibile ricostruire il profilo genetico completo di Leonardo: tratti fisici, predisposizioni genetiche, malattie, ma anche dettagli come mancinismo, acutezza visiva e perfino caratteristiche cognitive.

“Anche una minuscola impronta potrebbe contenere cellule utili per il sequenziamento”, ha dichiarato Jesse Ausubel, direttore del progetto. “La scienza sta spostando il confine tra ciò che è perduto e ciò che è solo ancora sconosciuto”.
Non è solo storia: è tecnologia applicata al patrimonio culturale
Questo progetto non è solo un omaggio al passato, ma una sfida scientifica e culturale che potrebbe cambiare il modo in cui identifichiamo le opere autentiche, riscriviamo gli alberi genealogici e valorizziamo l’identità storica. Il progetto avrà anche uno sbocco multimediale: è già in fase di sviluppo un documentario e una produzione cinematografica internazionale.
E per Vinci, il paese toscano che ha dato i natali a un bambino illegittimo di nome Leonardo, l’eco di questa “voce genetica” che attraversa i secoli è motivo di orgoglio e meraviglia rinnovata.
I punti chiave del progetto:
- Ricostruzione del genoma di Leonardo tramite analisi del cromosoma Y
- Coinvolti 6 discendenti maschi in linea diretta per comparazioni genetiche
- Trovata una tomba di famiglia Da Vinci nella chiesa di Vinci, oggi in fase di scavo
- Oltre 400 individui analizzati nel nuovo albero genealogico
- Un disegno inedito attribuito a Leonardo: il “Drago Unicorno”
- Potenziale confronto con tracce biologiche su opere originali
- Leonardo come precursore del pensiero epigenetico
- Il progetto è supportato da Rockefeller University, Università di Firenze e altri enti scientifici