Gli archeologi stanno imparando i segreti della cucina dei Neanderthal attraverso una serie di esperimenti pratici con piccoli uccelli. Questi esperimenti, descritti in un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Environmental Archaeology, hanno dimostrato che le schegge di selce erano sorprendentemente efficaci per macellare gli uccelli.
Neanderthal tra tagli distinti e ossa rotte
Nello studio, gli archeologi hanno osservato pattern distinti di segni di taglio e fratture ossee tra uccelli cotti e non cotti. I Neanderthal, noti per essere cacciatori esperti, non solo uccidevano grandi prede come orsi e leoni, ma cacciavano anche piccoli uccelli, che rappresentavano una risorsa alimentare complementare essenziale per la loro sopravvivenza.
Per testare questa ipotesi, il team ha simulato i metodi di macellazione e cottura dei primi esseri umani. Hanno utilizzato schegge di selce replicate per macellare gli uccelli, trovando che queste erano più affilate e precise di quanto avessero previsto.
Uccelli arrostiti sul fuoco
Gli scienziati hanno anche arrostito tre uccelli interi su carbone caldo a 500°C. Il processo di cottura è stato rapido, con l’arrosto che richiedeva meno di dieci minuti. Le ossa degli uccelli cotti risultavano molto più fragili e quasi tutte presentavano bruciature nere o marroni.
Importanza della conservazione delle ossa
Questo studio sottolinea come i metodi di cottura influenzino significativamente la conservazione dei resti scheletrici nei siti archeologici. Le ossa di uccelli bruciate sono soggette a rotture e perdite, rendendo difficili le scoperte archeologiche di queste attività di cottura.
Nonostante le limitazioni dello studio, come il piccolo campione e le specie limitate, questi esperimenti forniscono una connessione tangibile con le strategie di sopravvivenza quotidiana dei Neanderthal.
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