Il nostro universo continua a riservarci sorprese incredibili. Recenti studi hanno rivelato che i pianeti potrebbero contenere molto più acqua di quanto immaginassimo. Una ricerca internazionale, guidata da Caroline Dorn del Politecnico di Zurigo e pubblicata su Nature Astronomy, suggerisce che l’acqua potrebbe essere accumulata negli strati profondi dei pianeti, ben oltre la superficie visibile.
Una nuova visione sui pianeti
Fino a pochi anni fa, pensavamo che i corpi celesti avessero caratteristiche simili a quelle del nostro Sistema solare. Tuttavia, l’uso di telescopi avanzati ha mostrato che esiste una straordinaria varietà di mondi, ognuno con peculiarità uniche. Dorn e il suo team hanno scoperto che gran parte dell’acqua dei corpi celesti potrebbe trovarsi intrappolata all’interno di minerali e molecole ferrose negli strati più profondi. Questa acqua, nascosta sotto la crosta, potrebbe essere molto più abbondante di quella presente negli oceani superficiali.
Un aspetto particolarmente affascinante è che questa acqua profonda potrebbe aver avuto un ruolo cruciale nella nascita delle prime forme di vita sulla Terra. I ricercatori suggeriscono che fenomeni simili potrebbero verificarsi anche su altri pianeti. Inoltre, l’acqua, legandosi al ferro, potrebbe agire come un “ascensore” per le molecole pesanti, trasportandole verso gli strati più profondi e influenzando così la struttura interna dei pianeti.
Un nuovo metodo per cercare vita extraterrestre
Queste scoperte non solo ci aiutano a comprendere meglio la Terra, ma potrebbero anche rivoluzionare il nostro approccio alla ricerca di vita aliena. Analizzando l’atmosfera dei pianeti lontani con telescopi avanzati come il James Webb, gli scienziati potrebbero determinare la quantità di acqua presente nei loro strati più profondi. Questo approccio potrebbe rendere più efficace la ricerca di mondi potenzialmente abitabili.