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Costruire su Marte con materiali umani: sangue e sudore per abitazioni spaziali

Scopri come i fluidi corporei possono contribuire alla costruzione di abitazioni su Marte per i coloni del futuro.

Massimo 5 mesi fa 3
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Gli scienziati stanno esplorando metodi innovativi per costruire strutture sul suolo marziano, poiché trasportare materiali dalla Terra sarebbe logisticamente complesso e incredibilmente costoso. Una soluzione affascinante, sebbene insolita, è l’uso di materiali locali combinati con risorse umane… letteralmente.

Contenuti di questo articolo
AstroCrete: un cemento fatto di sangue, sudore e lacrimeCome funziona AstroCrete?Alternative locali: soluzioni a portata di manoUn futuro costruito sul contributo umano

AstroCrete: un cemento fatto di sangue, sudore e lacrime

In uno studio pubblicato sulla rivista Acta Astronautica, i ricercatori dell’Università Kharazmi di Teheran hanno analizzato undici tipi di materiali da costruzione marziani. Tra questi spicca AstroCrete, un materiale già proposto nel 2021 dall’Università di Manchester, che utilizza il regolite marziano (la polvere del suolo) mescolato con fluidi corporei degli astronauti: sangue, sudore, lacrime e persino urina.

Secondo i ricercatori, una proteina del sangue umano, l’albumina sierica (HAS), potrebbe agire come legante naturale, mentre l’urea, derivata dall’urina, migliorerebbe ulteriormente la resistenza del materiale. Questo approccio richiama antiche tecniche romane, che utilizzavano sangue animale per rafforzare la malta.

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Come funziona AstroCrete?

La proposta è semplice: dopo l’arrivo dei primi coloni su Marte e la costruzione di strutture primarie (come abitazioni gonfiabili), i fluidi corporei potrebbero essere raccolti per creare AstroCrete. Secondo i ricercatori iraniani, un solo astronauta potrebbe produrre abbastanza albumina per costruire un piccolo habitat per un compagno in circa 72 settimane.

L’Università di Manchester ha inoltre dimostrato che AstroCrete potrebbe essere stampato in 3D direttamente sul suolo marziano, semplificando notevolmente il processo di costruzione.

Alternative locali: soluzioni a portata di mano

Oltre all’uso di fluidi corporei, gli scienziati suggeriscono di sfruttare le risorse marziane per creare materiali alternativi. Ad esempio:

• Calcare e malta a base di calcio: Il suolo marziano contiene carbonato di calcio, che potrebbe essere trasformato in una malta simile a quella usata sulla Terra.

• Cemento a base di zolfo: Le abbondanti riserve di zolfo su Marte potrebbero essere utilizzate per creare un materiale resistente alla corrosione, ideale per ambienti salini e acidi.

Un futuro costruito sul contributo umano

L’idea di utilizzare risorse biologiche per costruire abitazioni marziane potrebbe sembrare estrema, ma offre una soluzione pratica a un problema complesso. Tuttavia, resta da affrontare la questione etica: quanto potrebbe essere sostenibile, sia fisicamente che psicologicamente, chiedere agli astronauti di “donare” il proprio sangue e altri fluidi per costruire il futuro su Marte?

Cosa ne pensi di questa soluzione? Condividi la tua opinione nei commenti e seguici sui social per altre curiosità sul futuro dell’esplorazione spaziale!

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