Sembra che questo nuovo social network sia destinato a diventare un vero e proprio must-have, per utilizzare un termine riservato in genere al mondo della moda. Ma cos’è Clubhouse, come funziona, chi può accedervi e perché sta suscitando così tanto clamore?
L’applicazione, in realtà, esiste da marzo 2020 ed è stata ideata dalla startup Alpha Exploration (guidata da Rohan Seth e Paul Davison); ad oggi gli investitori hanno mostrato molto interesse, tanto che si parla di valutazioni in cifre intorno al miliardo di euro.
Nelle ultime settimane su Clubhouse vi sono stati più di 2 milioni di iscritti e questo social network molto particolare sta diventando protagonista di molteplici notizie, grazie anche alle dichiarazioni che Elon Musk avrebbe rilasciato proprio su questa piattaforma.
Cos’è Clubhouse, dunque, e come funziona?
Questo social network si distingue dagli altri più noti perché utilizza una modalità di interazione basata non più su immagini o testo, ma su vocali: vi sono delle “room“, stanze virtuali gestite da moderatori – denominati creator – all’interno delle quali gli iscritti possono interagire, appunto, parlando tra di loro.
Varie sono le tematiche, e ogni room è dedicata ad un argomento: sport, musica, networking, spettacoli, discussioni politiche, arte, lingue straniere, benessere, e persino argomentazioni religiose e tanto altro. Si tratta di interazioni non solo tra utenti ma anche e soprattutto tra professionisti, che all’interno delle stanze possono creare ambienti di collaborazione e scambio molto proficui. La presenza di molti personaggi famosi, poi, all’interno del social, innesca ovviamente quell’alone di popolarità che lo sta facendo diventare molto ambito.
Inoltre l’aspetto della “vocalità” non va affatto sottovalutato. A differenza di social come Facebook ad esempio, dove ad un certo punto le immagini non hanno più svolto il mero compito di identificare l’utente ma hanno assunto forme anche aberranti, come profili fake, cyber bullismo e chi più ne ha più ne metta, su Clubhouse ci si può finalmente esprimere senza temere giudizi sull’estetica, la prestanza fisica e tutti quei parametri utilizzati spesso per classificare e giudicare una persona, senza considerare la sua totalità.
Non solo: interagire a suon di messaggi vocali risulta molto più “multitasking” e anche comodo, perché si possono ascoltare gli interventi anche senza necessariamente guardare lo schermo del pc e digitare miriadi di parole, e magari mentre si guida o si fanno altre cose, senza distrarsi.
Insomma, l’App convince e sempre più utenti desiderano entrare a far parte di questa nuova fantastica community. Ma c’è un “ma”, anzi più di uno.
Su YouTube girano diversi tutorial, preceduti da questa descrizione: “Clubhouse è la nuova tendenza nelle app per social media! Clubhouse è diverso dai social network esistenti come Instagram, TikTok, Pinterest e simili perché è “basato sull’audio”. Al momento Clubhouse è ancora in beta, può essere scaricato solo dagli Appstore di Apple e “solo su invito”. Quindi esattamente cosa significa “su invito”? Chi può scaricare Clubhouse?
Attualmente, Clubhouse è disponibile solo per iOS, e la versione compatibile per Android non sembra neanche lontanamente vicina all’essere rilasciata. Anche se una volta scaricata l’App si può entrare in una sorta di “lista d’attesa”, riserva non poche perplessità il fatto che per cominciare a dare il proprio contributo vocale si debba essere per forza invitati da qualche amico o conoscente.
Nel blog ufficiale dell’applicazione però compaiono le seguenti dichiarazioni:
Pensiamo che sia importante far crescere la community lentamente, piuttosto che aumentare di dieci volte il bacino d’utenza dall’oggi al domani. Questo aiuta far sì che le cose non si rompano, mantiene la composizione diversificata della community e ci consente di mettere a punto il prodotto man mano che cresce
Stiamo costruendo Clubhouse per tutti e stiamo lavorando per renderlo disponibile al mondo il più rapidamente possibile. Non è inteso per essere esclusivo; semplicemente, non siamo ancora pronti a rilasciare la versione generale
E ancora, da parte dei fondatori:
Siamo un piccolo team e non abbiamo ancora finito di costruire le funzionalità che ci consentiranno di gestire più persone. In questo momento noi due siamo gli unici dipendenti a tempo pieno. Abbiamo beneficiato del supporto di molti e stiamo assumendo attivamente, ma tra il ridimensionamento dell’infrastruttura, lo sviluppo delle funzionalità, la raccolta di feedback sui prodotti e la costruzione generale dell’azienda, non ci sono state molte ore libere nel corso della giornata
Insomma, sembra che almeno per il momento chi non possiede un melafonino debba aspettare ancora un bel po’, prima di fuggire da Facebook e provare un’esperienza nuova, e anche chi ha un dispositivo iOS deve avere “amicizie in alto”, per poter entrare a far parte della nuova comunità.
Ma c’è anche la possibilità che i fondatori cedano al fascino della fama e velocizzino il processo di crescita della loro creatura. Non resta che vedere come andranno le cose.