I Governi colpiti dalla pandemia da Coronavirus cov19 stanno impiegando ogni risorsa per riuscire ad arginare il fenomeno, navigando a vista e valutando di giorno in giorno quali precauzioni applicare per riuscire ad arginare il problema e garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Purtroppo le restrizioni, le multe e nemmeno lo stigma sociale di “untore” impediscono ai più arditi di eludere le norme di sicurezza e contribuire così all’espandersi dell’infezione. Non eravamo pronti al cigno nero coronavirus cov19 e nemmeno alla quarantena. E proprio per fare in modo che quest’ultima duri il meno tempo possibile e si allentino i cordoni delle restrizioni che è stato posto in essere uno studio per stabilire tramite AI (intelligenza artificiale) l’andamento della pandemia da covid 19.
Coronavirus cov19: L’AI come mezzo di previsione della pandemia
Ad attivare uno studio in grado di stabilire attraverso l’intelligenza artificiale come si diffonderà il coronavirus cov19 e quali saranno le aree più colpite è stato un team di ricercatori dell’Istituto Weizmann Institute of Science in collaborazione con ricercatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme e Clalit Health Services, e in coordinamento con il Ministero della Salute.
La ricerca è in grado di monitorare, identificare e prevedere le zone di diffusione del coronavirus e ha attirato l’interesse di diversi Paesi tanto da spingere i Governi ad implementare il metodo che si sviluppa attraverso dei questionari che rilevano lo sviluppo di sintomi indotti da virus e l’analisi si basa su algoritmi di Big Data e intelligenza artificiale.
Dall’ analisi attraverso AI si riesce a misurare la diffusione virale che si verifica in gruppi di infezione; pertanto, l’identificazione precoce dei cluster può permettere l’attivazione di varie strategie utili a rallentare la diffusione del covid 19. Se si riesce nello scopo di arginare la pandemia da coronavirus cov19, allora sarà possibile rivalutare le restrizioni imposte dai governi internazionali o applicarle esclusivamente dove è necessario.
Coronavirus cov19: Eran Segal e il suo progetto
Il progetto pilota è stato avviato in Israele il 15 marzo 2020 dai professori dell’Istituto Eran Segal e Benjamin Geiger e il Prof. Yuval Dor della Hebrew University che hanno ricevuto un buon riscontro dalla popolazione: circa 60.000 sono gli israeliani che hanno compilato i questionari dello studio. L’analisi preliminare dei dati ha portato gli scienziati a rilevare un aumento significativo dei sintomi riportati dal pubblico nelle aree in cui è noto che i pazienti verificati sono passati.
Grazie a questa mappatura accurata, ottenuta con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, a livello di quartiere sarà possibile aiutare le autorità sanitarie a concentrarsi sulle aree in cui è previsto un focolaio e diffusione del coronavirus cov19, in modo tale da permettere una diversificazione delle misure restrittive in distretti in cui non è previsto un focolaio.
Il prof. Segal ha spiegato: “Questi questionari sono l’unico strumento in grado di presentare un quadro generale dell’epidemia del virus in tutto il paese. È importante notare che non intendono sostituire gli sforzi per aumentare il numero di test per identificare pazienti e portatori. Tuttavia, i test non possono mai coprire l’intera popolazione, a causa di vincoli sia logistici che economici. Riteniamo che il nostro metodo possa fornire al Ministero della Salute uno strumento strategico per affrontare la crisi “.
Coronavirus cov19: adesione dei governi internazionali
Insieme al Prof. Ran Balicer dell’Istituto di ricerca Clalit e altri ricercatori, gli scienziati hanno continuato lo sviluppo e hanno recentemente pubblicato un articolo sul sito MedrXiv sul metodo, invitando altri paesi ad implementarlo. Numerosi paesi, tra cui Stati Uniti, India, Lussemburgo, Malesia, Spagna, Germania, Italia e Gran Bretagna, hanno anche iniziato ad adottare il metodo del questionario.
Gli scienziati stanno attualmente lavorando per creare un forum globale, guidato dal Prof. Segal e altri ricercatori degli Stati Uniti, con l’obiettivo di condividere dati e approfondimenti e costruire insieme strumenti di previsione di diffusione del covid 19. È utile specificare che il questionario non diagnostica il coronavirus, è anonimo e tutti i dati verranno utilizzati al solo scopo di monitorare la diffusione del virus.
I ricercatori stanno prendendo in considerazione tutti i mezzi possibili per mantenere la privacy e la sicurezza delle informazioni degli intervistati. Se vuoi partecipare anche tu allo studio e dare il tuo contributo attivo nella lotta alla diffusione della pandemia da coronavirus cov19, puoi compilare il questionario che trovi tradotto in 5 lingue cliccando sul link http://predict-corona.org.