Ogni volta che una sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) invia un segnale verso la Terra, quel messaggio attraversa milioni di chilometri di spazio vuoto prima di essere catturato da una delle antenne della rete Estrack.
È un sistema globale di stazioni di comunicazione che opera 24 ore su 24, permettendo all’Esa di mantenere un contatto continuo con le proprie missioni scientifiche e di esplorazione interplanetaria.
In pratica, Estrack è l’internet spaziale europeo, un’infrastruttura silenziosa ma vitale che tiene in collegamento sonde, satelliti e centri di controllo.
Antenne sparse tra tre continenti
La rete Estrack è composta da antenne dislocate in tre punti strategici del pianeta:
- New Norcia in Australia, appena potenziata con la nuova antenna da 35 metri;
- Cebreros in Spagna;
- Malargüe in Argentina.
Questa distribuzione consente di seguire le sonde in ogni momento della rotazione terrestre, garantendo che almeno una stazione sia sempre in linea di vista con la missione.
Quando un veicolo spaziale passa da un emisfero all’altro, la comunicazione viene trasferita automaticamente da un’antenna all’altra, senza interruzioni.
Dallo spazio al centro di controllo
I segnali radio captati dalle antenne Estrack sono debolissimi, paragonabili all’energia emessa da una piccola lampadina sulla Luna.
Le parabole lavorano su radiofrequenze in banda X e Ka, le stesse usate per comunicazioni spaziali ad altissima precisione.
Ogni pacchetto di dati ricevuto viene trasmesso al Centro di Controllo dell’Esa (ESOC) di Darmstadt, in Germania, dove ingegneri e ricercatori decodificano le informazioni scientifiche e le telemetrie.
Da lì partono anche i comandi operativi diretti alle sonde, in un flusso continuo di andata e ritorno.

Una rete per missioni estreme
Estrack è oggi la spina dorsale di tutte le comunicazioni Esa con lo spazio profondo.
Grazie a questa rete, gli scienziati possono ricevere dati in tempo quasi reale da missioni come Juice, diretta verso le lune di Giove, Solar Orbiter, che osserva il Sole da vicino, o BepiColombo, in viaggio verso Mercurio.
Le antenne australiane e sudamericane sono essenziali per mantenere il collegamento quando le sonde si trovano nel cielo invisibile dall’Europa.
Dati, precisione e futuro
La precisione di Estrack è tale da tracciare la posizione di una sonda a miliardi di chilometri con un margine di errore di pochi metri.
Nei prossimi anni, la rete verrà ulteriormente potenziata con nuovi sistemi di trasmissione ottica e tecnologie quantistiche, per gestire volumi di dati sempre maggiori e migliorare la sicurezza delle comunicazioni.
Ogni aggiornamento di Estrack rafforza la capacità dell’Esa di gestire missioni sempre più lontane, aprendo la strada alle esplorazioni verso asteroidi, comete e pianeti ancora inesplorati.
Senza Estrack, lo spazio profondo resterebbe muto. Con essa, ogni segnale che viaggia nel buio trova la strada di casa.
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