Un comune colorante alimentare, noto per essere utilizzato in caramelle, bevande e farmaci, potrebbe rivoluzionare l’imaging medico. Grazie alle sue particolari proprietà di assorbimento della luce, questo colorante, la tartrazina, è stato sperimentato con successo dall’Università di Stanford, rendendo temporaneamente trasparente la pelle di topi vivi. Questo effetto ha permesso di osservare i vasi sanguigni, i movimenti degli organi e persino le contrazioni muscolari senza interventi invasivi.
Trasparenza temporanea con un semplice colorante
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, mostra come la tartrazina, un colorante giallo comunemente utilizzato in prodotti alimentari, possa modificare l’indice di rifrazione dei tessuti ricchi di acqua. La sua capacità di assorbire la luce nelle regioni vicine all’ultravioletto e al blu dello spettro consente alla luce rosso-arancione di penetrare più profondamente nei tessuti, creando un effetto di trasparenza temporanea.
Questa tecnica è stata applicata su topi vivi, permettendo ai ricercatori di osservare in tempo reale i vasi sanguigni sotto il cuoio capelluto e i movimenti degli organi interni, come le contrazioni dell’intestino, i battiti cardiaci e la respirazione. L’effetto dura solo pochi minuti, e una volta risciacquato il colorante, i tessuti tornano al loro aspetto normale.
Una svolta per l’imaging meno invasivo
Negli ultimi anni, diverse ricerche hanno cercato di sviluppare metodi per rendere i tessuti trasparenti, ma nessuna tecnica era applicabile su animali vivi. Nel 2014, ad esempio, il California Institute of Technology aveva reso trasparenti organi e corpi interi grazie a un idrogel, ma questa tecnica non era compatibile con organismi viventi. Anche nel 2016, un altro metodo sviluppato dall’Università di Monaco di Baviera aveva mostrato limitazioni simili.
La tecnica di Stanford, invece, si distingue perché può essere utilizzata su animali vivi, offrendo una soluzione meno invasiva e più efficace per ottenere immagini degli organi interni.
Sicurezza e applicazioni future
La tartrazina non sembra avere effetti collaterali a lungo termine, e la sua capacità di essere espulsa dall’organismo entro 48 ore la rende un’opzione promettente per la ricerca medica. Le possibili applicazioni di questa tecnica potrebbero estendersi all’imaging medico per gli esseri umani, aprendo la strada a procedure meno invasive per monitorare organi e tessuti in tempo reale.
Questa scoperta rappresenta un passo avanti significativo nell’ambito dell’imaging medico e potrebbe portare a sviluppi futuri per tecniche di visualizzazione meno invasive e più sicure.