Parlando di Linux in alcuni articoli come il sistema operativo “simile” a Windows, ZorinOS, ho pensato di parlare del “fratello cattivo”, ovverosia Cloudready, un sistema operativo che funziona in cloud e che sfrutta i servizi Google.
L’azienda creatrice si chiama Neverware, e questo sistema operativo è molto interessante perché pur non facendo tantissimo, possiede paradossalmente una grande potenzialità: ma scopriamo perché.
Cloudready: com’è nata l’azienda Neverware
Siamo in Pennsylvania nel 2009, un certo Jonathan Hefter si laurea alla Wharton Business School.
Jonathan viene quindi invitato al Dogpatch Lab, per via del suo talento in campo a tecnologico fino a formare definitivamente l’azienda Neverware, spostandosi dalla Pennsylvania a Manhattan.
Nel 2013 Hefter lancia un sistema operativo (che alla fine è il “padre” di Cloudready) dal nome PCready, che altro non è che un desktop virtualizzato.
Questo PCready funzionò così bene che nel 2015 venne installato tranquillamente in molti computer nelle scuole newyorkesi.
Tuttavia questo sistema operativo mise in “guardia” la nota azienda Google per via del suo mercato dell’ecosistema Chrome (ChromeOS in particolar modo).
In risposta Neverware decise di fare una sorta di collaborazione con l’azienda californiana: creò una propria versione di ChromeOS chiamata Cloudready che funzionava con servizi Google, basata su Cloud anziché su sistema fisico come i classici sistemi operativi.
Adesso Neverware fa parte di Google a tutti gli effetti.
Cloudready, cos’è di preciso e come funziona codesto sistema operativo in cloud
Tanto per cominciare questa curiosa versione di ChromeOS, al secolo Cloudready possiede una modalità di installazione molto semplice, al contrario qualche altro sistema operativo.
Se prima Cloudready era solo una versione “esterna” ma con i servizi Google, ora ne è profondamente legato.
Da segnalare fin da subito che Cloudready non possiede ad esempio il Play Store al contrario della sua controparte commerciale, ChromeOS.
Questo se è uno svantaggio per noi “smanettoni”, potrebbe invece diventare un enorme vantaggio per chi non ha una grande confidenza col mondo informatico in generale e che, a parte un po’ di navigazione internet e poco altro non ha effettivamente bisogno.
Quali vantaggi possiede il sistema operativo Cloudready?
Tanto per cominciare, anche se non hai mai usato un computer in vita tua non avrai bisogno di enormi conoscenze informatiche per poterlo utilizzare.
Ti basterà solamente avere un account Google e avrà preinstallate delle applicazioni che ti serviranno per YouTube, il calendario Google e più o meno le stesse applicazioni che trovi quando apri la prima volta uno smartphone od un tablet Android.
Funzionando tramite Cloud, Cloudready non necessiterà nemmeno di un computer tanto potente per poter funzionare a dovere.
I requisiti minimi, di fatto, sono abbastanza alla portata di tutti: processore Intel o AMD dual core da almeno 1 GHz, 4 gigabyte di RAM, e almeno 16 gigabyte di spazio su disco rigido.
Sebbene esista una lista di dispositivi certificati dove il sistema operativo funziona al 100%, gli autori consigliano comunque di fare delle prove anche su dispositivi non certificati perché potrebbe comunque funzionare senza problemi.
Tuttavia queste “facoltà” di estrema semplicità che potrebbero essere vantaggiose per persone con poca dimestichezza con i personal computer, per persone come noi già più “esperte” potrebbero essere dei limiti non indifferenti.
Non possedendo né la capacità di installare software (APK, .exe, e compagnia bella), né la facoltà di far partire programmi esterni (salvo con un metodo particolare che vedrai tra poco), questo sistema operativo sostanzialmente risulta realmente immune dai virus.
Tra i vantaggi c’è il fatto che, anche se funziona il cloud, i tuoi dati lui li salverà anche localmente su disco, quindi se si rompe il tuo computer ma il disco si salva, potrai comunque recuperare fisicamente i tuoi dati!
L’unica pecca di questo sistema operativo è che è studiato soprattutto per famiglie, e soprattutto per la navigazione internet, anche se di fatto è possibile attaccarci la stampante tramite USB e varie altre periferiche, di per sé è molto limitato (volutamente), anche se tramite macchina virtuale Linux Debian è comunque possibile farci qualcosina in più.
Cloudready, tuttavia ha anche una funzione enormemente interessante.
Cloudready alla fine è sempre un sistema operativo Linux
Anche se il sistema operativo Cloudready, basato su cloud ha (apparentemente), pochi legami di parentela con le classiche distribuzioni di Linux (sostanzialmente quasi nessuna è basata su Google per capirci), ha comunque la possibilità di poterci installare il terminale Linux e di poterlo usare tramite macchina virtuale.
Questo terminale Linux, basato su Debian, bene o male funziona con i comandi Linux classici, di conseguenza (previe capacità dell’hardware in questione), è possibile installarci applicazioni altrimenti impossibili da installare su Cloudready.
Ho provato ad installare Steam tramite riga di comando sull’unico dispositivo che ho in casa con questo sistema operativo e funziona senza problemi: il funzionamento dei giochi poi dipenderà dall’hardware del dispositivo.
E se ti stai chiedendo: “ma si può anche giocare con questo stratagemma?”, direi che l’immagine qui sotto con Freedoom (una versione gratuita di Doom) parli da sola ☺
Com’è intuibile, se è possibile far partire Steam e questo titolo tramite macchina virtuale Linux Debian, ciò significa che è possibile anche installare applicazioni decisamente più complesse.
Chiedo venia per la qualità delle foto, ma personalmente non ho mai avuto il pallino della fotocamera potente su telefono.
Piccolo appunto per gli addetti ai lavori: le funzioni SNAP (snapd), non funzionano su Cloudready, quindi scordati di installare programmi tramite canale snap.
Da segnalare che Cloudready può utilizzare solo Google Chrome come browser, tuttavia è possibile installare tramite macchina virtuale Debian Linux altri browser.
Ecco il browser Midori che gira senza problemi su Cloudready.
Detto questo: se vuoi provare Cloudready, il simpatico sistema operativo basato su servizi Google in cloud, non ti resta che installarlo.