È difficile non rimanere colpiti dalla decisione di Cisco, uno dei colossi della tecnologia, di licenziare 5.500 lavoratori, nonostante abbia registrato un profitto di 10,3 miliardi di dollari lo scorso anno. La giustificazione? Investire di più nell’intelligenza artificiale (IA). Cisco non è l’unica azienda a seguire questa strada: Microsoft, Intuit e molte altre stanno utilizzando l’IA come motivo per giustificare licenziamenti di massa.
Questa settimana, la notizia dei licenziamenti di Cisco è emersa in un avviso pubblicato presso la Securities and Exchange Commission, coinvolgendo il sette percento della forza lavoro dell’azienda. Il CEO Chuck Robbins ha menzionato il termine “IA” ben cinque volte in una breve dichiarazione, sottolineando gli sforzi dell’azienda per rimanere competitiva nella corsa all’intelligenza artificiale. Solo all’inizio di quest’anno, Cisco aveva già licenziato 4.000 dipendenti, pari al cinque percento del suo staff, affermando di voler “riallineare l’organizzazione e consentire ulteriori investimenti in aree prioritarie.”
Cisco: L’IA come scusa?
Non è la prima volta che vediamo una simile giustificazione. Molte aziende del settore tecnologico stanno dichiarando di dover investire nell’IA per rimanere competitive, ma gli esperti sono scettici. Fabian Stephany, economista e scienziato dei dati presso l’Università di Oxford, ha affermato che spesso l’IA viene utilizzata come copertura per pratiche economiche più tradizionali, come l’outsourcing o la riduzione dei costi di gestione per aumentare i salari in altre aree.
Un futuro incerto
È evidente che le aziende non stanno più nascondendo il loro ottimismo nel sostituire la forza lavoro umana con l’intelligenza artificiale. Tuttavia, resta da vedere se questo “riallineamento” pagherà nel lungo periodo, sia per le aziende che per i lavoratori che cercano di mantenere un lavoro stabile in un mondo sempre più dominato dall’IA.
Un effetto immediato
La notizia dei licenziamenti ha avuto un impatto positivo immediato sulle azioni di Cisco, che sono passate da $45,04 la mattina a oltre $48 per azione nel trading dopo l’orario di chiusura. Questo trend è ormai comune tra le aziende tecnologiche che annunciano licenziamenti, vedendo spesso un aumento del prezzo delle azioni subito dopo.