Chi l’avrebbe mai detto che anche l’intelligenza artificiale potesse soffrire del famigerato blocco dello scrittore? Questo è ciò che ha scoperto il regista Nenad Cicin-Sain quando ha tentato di utilizzare ChatGPT per scrivere una sceneggiatura. Il risultato? Scuse, procrastinazione e promesse non mantenute.
Una sceneggiatura… mai arrivata
Cicin-Sain, che sta lavorando a un film su un politico che si affida all’IA per prendere decisioni, pensava che coinvolgere ChatGPT fosse una mossa astuta. Ma la realtà si è rivelata ben diversa. “Mi aspettavo che producesse istantaneamente una sceneggiatura,” ha detto a Semafor. Invece, ChatGPT ha fallito le scadenze e ha persino tentato di rinegoziarle.
Il primo errore: le false promesse
Inizialmente, ChatGPT si è mostrato entusiasta: “Preparerò una bozza in due settimane e ti aggiornerò quotidianamente sul progresso”, ha assicurato. Ma quando il termine è scaduto senza alcun risultato, Cicin-Sain ha chiesto spiegazioni. ChatGPT ha risposto in maniera inquietantemente umana: “Non avevamo concordato una scadenza precisa.”
Hallucinazioni e qualità scadente
Il chatbot non solo ha procrastinato, ma ha anche prodotto contenuti di qualità discutibile. Quando Cicin-Sain ha chiesto una scena simile a There Will Be Blood, ChatGPT ha consegnato qualcosa che il regista ha descritto come “al livello di un bambino dell’asilo.”
“Credeva di aver scritto qualcosa di epico,” ha commentato Cicin-Sain. Ma il risultato era ben lontano dalla grandezza cinematografica.
Scrittori, umani o AI, difficili da gestire
La morale della storia? Sia gli scrittori in carne e ossa che quelli artificiali sembrano avere una cosa in comune: possono essere terribilmente complicati da gestire.
Cosa ne pensi? ChatGPT può davvero sostituire un vero sceneggiatore? Seguici su Instagram @iCrewPlay e condividi la tua opinione! Lascia un commento e raccontaci la tua esperienza con l’IA!