Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale generativa ha rivoluzionato il modo in cui accediamo, interpretiamo e produciamo informazione, e tra le applicazioni più diffuse e potenti in questo ambito troviamo ChatGPT, il sistema di AI conversazionale sviluppato da OpenAI. In particolare, ChatGPT 4.0 rappresenta un importante punto di svolta nella qualità delle risposte, nell’interazione fluida e nella capacità di supportare attività complesse, come la ricerca di informazioni.

In questa guida approfondita, ci concentreremo su come sfruttare al massimo ChatGPT 4.0 per effettuare ricerche in maniera tecnica, precisa, efficace e aggiornata, in quanto non si tratta soltanto di scrivere una domanda e aspettare la risposta: usare ChatGPT 4.0 come strumento di ricerca richiede comprensione del suo funzionamento, delle sue limitazioni, delle sue integrazioni con strumenti esterni e delle strategie ottimali di prompt engineering (ingegneria del prompt).
Conoscere questi aspetti consente di trarre il massimo beneficio da uno degli strumenti più potenti oggi disponibili nel panorama digitale.
Perché fare ricerche con ChatGPT 4.0?
Fare ricerche con ChatGPT 4.0 presenta vantaggi significativi rispetto ai metodi tradizionali:
- velocità e sintesi: permette di ottenere rapidamente una sintesi coerente di argomenti anche complessi;
- interazione iterativa: consente un dialogo continuo in cui si può correggere, approfondire o cambiare direzione;
- multimodalità: con i modelli più recenti, è possibile caricare immagini, tabelle, documenti e ricevere analisi su di essi;
- personalizzazione: il modello apprende contesto e preferenze (con la memoria attivata) per offrire risposte su misura;
- accesso a strumenti avanzati (nella versione Pro): come il browser integrato, il lettore di codice, la modalità di analisi di file PDF/CSV e la generazione di grafici e immagini.
Detto ciò, non si tratta di un motore di ricerca classico infatti ChatGPT non naviga sempre il web in tempo reale, a meno che non si utilizzi la versione Plus/Pro con browsing attivo, per di più ha una conoscenza addestrata che si ferma a giugno 2024, anche se può essere estesa con il modulo di navigazione web.
Evoluzione dei modelli GPT e la generazione 4.0
Per capire appieno le potenzialità di ChatGPT 4.0, è utile un breve excursus sulla sua evoluzione:
- GPT-3 (2020): ha introdotto le capacità linguistiche generative su larga scala, con oltre 175 miliardi di parametri;
- GPT-3.5 (2022): ha migliorato la stabilità, la coerenza e i tempi di risposta;
- GPT-4 (2023): ha ampliato le capacità logiche, il ragionamento, la comprensione contestuale e l’affidabilità;
- GPT-4.5 / GPT-4-turbo (fine 2023 – inizio 2024): versione ottimizzata in termini di costi e prestazioni;
- GPT-4.0 nel ChatGPT di oggi (2024-2025): viene erogato tramite il modello noto come “gpt-4-turbo”, capace di lavorare con una finestra di contesto molto ampia (fino a 128k token), supporta la multimodalità (immagini, file, codice, navigazione) ed è aggiornabile grazie agli strumenti esterni (browser, codice, file, immagini).
Nel contesto dell’abbonamento ChatGPT Plus, l’utente ha accesso alla versione completa di GPT-4-turbo, mentre nella versione gratuita resta disponibile solo GPT-3.5, è dunque essenziale considerare quale modello si sta usando, poiché le funzionalità e le capacità variano.
Ricerche tecniche, accademiche e creative: che cosa può fare ChatGPT 4.0
Uno dei motivi principali per cui si utilizza ChatGPT 4.0 nelle ricerche è la versatilità, il modello può infatti supportare una grande varietà di attività:
- ricerche accademiche: può sintetizzare articoli scientifici, spiegare concetti avanzati, generare ipotesi o strutturare paper;
- ricerca tecnica: fornisce assistenza nello sviluppo software, analisi di codice, spiegazione di architetture informatiche e configurazioni di rete;
- ricerca creativa: aiuta a generare idee per scrittura, storytelling, sceneggiature, concept design e altro ancora;
- ricerca aziendale: analizza trend di mercato, confronta dati, prepara report e strategie.

Tuttavia, è importante distinguere tra fonti autorevoli e contenuti generati, perché ChatGPT non fornisce (se non con l’opzione browsing attiva) collegamenti diretti e aggiornati alle fonti.
Quando si utilizza ChatGPT 4.0 per una ricerca, entrano in gioco vari fattori che ne determinano l’efficacia:
- precisione della richiesta: una domanda vaga produrrà risposte vaghe;
- contesto fornito: più dettagli rilevanti si inseriscono, più il modello sarà accurato;
- formato dell’output desiderato: specificare se si vuole un elenco puntato, una spiegazione accademica, un esempio pratico, ecc;
- persistenza del contesto: con la memoria attiva, ChatGPT può ricordare preferenze e dettagli da sessioni precedenti;
- accesso a strumenti esterni: browsing, codice, lettore file, visione immagini, generatore immagini;
- aggiornamento delle fonti: senza navigazione attiva, le informazioni possono risultare obsolete.
Capire come interagire con questi elementi permette all’utente di trasformare ChatGPT da semplice assistente virtuale a compagno di ricerca avanzato.
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