La corsa allo spazio si arricchisce di un nuovo, entusiasmante capitolo. La Cina ha recentemente lanciato la sonda Chang’e–6, il cui obiettivo è atterrare sul lato meno esplorato della Luna e ritornare con campioni che potrebbero svelare le differenze tra questa regione remota e il lato più conosciuto.
Il programma spaziale cinese sta guadagnando terreno, competendo con gli Stati Uniti, attuali leader del settore. Non solo: la Cina ospita anche un equipaggio su una stazione spaziale orbitale e punta a mandare astronauti sulla Luna entro il 2030, con ben tre missioni lunari pianificate nei prossimi quattro anni.
Il lato lontano della Luna, libero da interferenze terrestri, offre un ambiente ideale per l’astronomia radio e altre ricerche scientifiche. Dato che questo lato non si rivolge mai verso la Terra, è necessario un satellite di collegamento per mantenere le comunicazioni.
Il lancio della sonda Chang’e-6
Il razzo portante la sonda Chang’e–6 è decollato come previsto alle 17:27 di venerdì dal centro di lancio di Wenchang, nella provincia insulare di Hainan. Circa 35 minuti dopo, si è completamente separato dal potente razzo Lunga Marcia-5, il più grande della Cina, che l’aveva lanciata nello spazio. I tecnici che monitoravano il lancio dalla stazione di controllo a terra non hanno potuto fare a meno di sorridere e applaudire al successo dell’operazione.
Subito dopo, il comandante della missione di lancio, Zhang Zuosheng, si è presentato al podio annunciando che il lancio era avvenuto esattamente come previsto e che la navicella era sulla traiettoria impostata.
“Dichiaro questa missione di lancio un completo successo,”
ha dichiarato Zhang, ricevendo ulteriori applausi.
In conclusione, l’impresa cinese non solo dimostra la crescente competenza tecnologica del paese in ambito spaziale, ma apre anche nuove possibilità per la ricerca scientifica lontano dalle distrazioni e interferenze terrestri.
Che impatto pensi che queste missioni avranno sulla nostra conoscenza dello spazio?