Ieri è avvenuto con successo il lancio del razzo cinese Long March 5Y, facente parte della missione Chang e-5, con la missione di raggiungere la Luna e riportare indietro dei campioni di suolo lunare, cosa che non avveniva dagli anni ’70, precisamente dal 1976, anno in cui ci fu la missione lunare Luna 24 dell’Unione Sovietica.
Guarda il video del lancio di Long March 5Y
Il lancio è avvenuto con successo ieri sera alle 21.30 ore italiane ed è stato utilizzato come vettore il razzo Long March 5Y, pesante quasi 900 tonnellate, con una potenza paragonabile ai razzi SpaceX Falcon 9 o ULA Delta IV. Oltre a quella di lancio, sono andate a buon fine tutte le fasi delicate immediatamente successive, come il fairing, la separazione dei booster laterali, la separazione del secondo stadio ed infine l’estensione dei pannelli solari che forniranno l’energia necessaria a raggiungere il nostro Satellite.
Qui di seguito puoi vedere il video delle prime fasi di lancio del razzo cinese:
La missione Chang e-5
La missione Chang e-5 è successiva alle missioni Chang’e 1-4, che hanno avuto l’obiettivo di apprendimento su come orbitare e atterrare sul suolo lunare. La missione Chang e-5 ha il compito di atterrare sulla superficie della Luna, perforare il suolo lunare di circa 2 metri, raccogliere circa 2 Kg di campioni ed infine portarli al lander che si unirà alla capsula in modo che li porti verso navicella spaziale che ritornerà sul nostro pianeta.
L’atterraggio sulla Luna avverrà nella zona chiamata Oceanus Procellarum (che in latino significa letteralmente Oceano delle Tempeste), che ha già visto atterrare in passato la missione Apollo 12 e le missioni robotizzate Luna 9, Luna 13, Surveyor 1 e Surveyor 3. La missione avrà una breve durata visto che il lander non è provvisto di un’unità di riscaldamento radioisotopico e non sarebbe quindi in grado di resistere alle temperature più fredde della notte lunare, per questo motivo l’autonomia del lander sarà di un solo giorno lunare.
Il rientro del materiale è previsto per la metà del mese di Dicembre 2020 con atterraggio in una zona remota nel deserto della Mongolia.
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