Uno studio presentato all’ all’American Academy of Neurology Annual Meeting ha dimostrato come la somministrazione di cenobamato possa incidere in modo importante sulla riduzione prolungata e completa degli attacchi di epilessia. Si tratta di uno studio di fase 3 riguardante adulti con crisi focali incontrollate.
Cenobamato: qualche dettaglio sul nuovo farmaco
Michael R. Sperling, direttore della Divisione di Epilessia, vicepresidente della Ricerca e direttore del Jefferson Comprehensive Epilepsy Center, nonché e direttore del Laboratorio di Neurofisiologia clinica della Thomas Jefferson University, ha dichiarato: “Durante la fase di mantenimento, il 35% dei pazienti ha smesso di avere convulsioni tonico-cloniche bilaterali focali, una notevole riduzione del tipo di crisi epilettica più grave e rischiosa e, complessivamente, l’85% dei pazienti ha avuto almeno una riduzione del 50% delle convulsioni tonico-cloniche bilaterali focali. Queste sono le convulsioni con il maggior rischio di mortalità e morbilità”.
Lo studio, è stato osservato su 240 pazienti tra i 18 e i 70 anni con convulsioni focali incontrollate dove i soggetti coinvolti dimostravano una frequenza media al basale di 18,1 convulsioni ogni 28 giorni e ai quali venivano somministrate dosi stabili di uno o tre farmaci antiepilettici. I pazienti hanno ricevuto dosi quotidiane di cenobamato in compresse per 12 settimane a partire da 12,5 mg/die, con un aumento del dosaggio ogni 2 settimane fino a 200 mg/die.
I risultati della ricerca si sono dimostrati molto incoraggianti: un’esposizione mediana alla nuova terapia di 30,2 mesi, il 25,8% dei pazienti ha prodotto una riduzione delle convulsioni del 100% per 1 anno o più al momento della valutazione finale, mentre il 33,9% dei pazienti che hanno continuato il trattamento con cenobamato all’ultima visita (73,8% della popolazione totale dello studio) ha subito una riduzione del 100% degli attacchi per un anno o più. Nel frattempo il 36,3% del totale dei partecipanti allo studio ha manifestato una riduzione di convulsioni del 100% per 1 anno o più a qualsiasi valutazione. Riduzioni complete degli attacchi si sono verificati per 6 mesi o più nel 35% dei pazienti e 3 mesi o più nel 44,6% dei pazienti.
“Abbiamo visto un’efficacia a lungo termine in molti pazienti. In questa analisi post hoc dello studio di fase 3 in aperto, tre quarti dei pazienti hanno mostrato una risposta molto soddisfacente e sostenuta con controllo completo o riduzione delle convulsioni per tutti i tipi di crisi”, ha concluso Sperling.