Carl Tanzler, nato Karl Tanzler, noto anche come conte Carl von Cosel, era un radiologo tedesco naturalizzato statunitense che esercitò la professione in Florida. La sua storia è tristemente famosa per un macabro segreto e un’ossessione che durò ben sette anni.
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Carl Tanzler: il medico che rubò un cadavere per amore
Nel 1930, mentre lavorava presso il Marine Hospital di Key West, Tanzler conobbe Maria Elena Milagro de Hoyos, una giovane donna cubana di cui si invaghì perdutamente. La ragazza, purtroppo, era malata di tubercolosi e, nonostante le cure di Tanzler, morì nel 1931. La morte di Maria Elena gettò Tanzler in uno stato di profonda disperazione. Incapace di accettare la perdita, sviluppò una morbosa ossessione per la ragazza, arrivando a trafugare il cadavere dalla tomba nel 1933.
Per sette lunghi anni, Carl Tanzler visse con il cadavere di Maria Elena nella sua casa, ricostruendolo con cera, gesso e altri materiali. Vestiva il cadavere, lo pettinava e gli parlava, illudendosi di poterlo riportare in vita. L’orribile segreto venne scoperto nel 1940, quando i familiari di Maria Elena, insospettiti dalla sua prolungata assenza, si recarono nella sua casa e scoprirono la macabra verità. Il medico venne arrestato e processato, ma la sua ossessione era tale da fargli credere di non aver fatto nulla di male.
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La storia di Carl Tanzler è un caso controverso che ha suscitato scalpore e interrogativi sulla natura dell’amore, della perdita e della malattia mentale. Tanzler è stato descritto come un uomo intelligente e colto, ma anche come una persona profondamente disturbata e incapace di elaborare il lutto. Dopo la scoperta del suo macabro segreto, fu radiato dall’albo dei medici e la sua reputazione venne distrutta. Morì nel 1952, in solitudine e povertà.
La sua storia è ancora oggi oggetto di discussioni e approfondimenti. La sua vicenda è stata raccontata in libri, documentari e film, ed è diventata un simbolo delle ossessioni morbose e dei lati oscuri della psiche umana.
La necrofilia e il desiderio di controllo
L’amore che Carl Tanzler provava per Maria Elena Milagro de Hoyos era un sentimento complesso e distorto, che andava ben oltre i confini di un affetto sano e normale. Era un’ossessione morbosa, radicata in profondi disturbi psicologici e alimentata da un desiderio di controllo assoluto sulla figura femminile. Come già accennato in precedenza conobbe Maria Elena nel 1930, quando la giovane donna cubana si recò presso l’ospedale dove il medico lavorava.
Fu un colpo di fulmine: Tanzler rimase immediatamente colpito dalla bellezza di Maria Elena, vedendo in lei la realizzazione di una visione che aveva avuto in passato. Questo dettaglio, riportato dallo stesso Tanzler, suggerisce una predisposizione alla fascinazione per l’immagine di Maria Elena, idealizzata come una sorta di dea o figura mitologica.
La tubercolosi che affliggeva Maria Elena e la sua successiva morte ebbero un impatto devastante su Tanzler. Il medico, incapace di curare la donna che amava, sviluppò un senso di colpa e frustrazione che si trasformò in un’ossessione per la sua memoria. La morte di Maria Elena divenne per Tanzler un evento inaccettabile, una ferita insanabile che lo spinse a cercare un modo per “riportare in vita” la sua amata, seppur in modo macabro e distorto.
La decisione di trafugare il cadavere di Maria Elena e di vivere con esso per sette anni rivela una necrofilia latente e un desiderio di controllo assoluto sulla figura femminile. Carl Tanzler, incapace di accettare la perdita di Maria Elena, cercò di possederla in modo distorto, trasformando il suo corpo in un oggetto inanimato, privo di volontà e totalmente sottomesso a lui. La ricostruzione del cadavere con cera, gesso e altri materiali è un ulteriore indizio di questo desiderio di controllo: Tanzler voleva plasmare il corpo di Maria Elena a suo piacimento, creando una sorta di “bambola” che rispondesse alle sue fantasie.
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La natura morbosa dell’amore di Tanzler per Maria Elena suggerisce la presenza di disturbi psicologici profondi. Alcuni studiosi ipotizzano che il medico soffrisse di una forma di psicosi, un disturbo mentale che altera la percezione della realtà e può portare a comportamenti bizzarri e socialmente inaccettabili. La sua incapacità di elaborare il lutto, la sua ossessione per la memoria di Maria Elena e la sua necrofilia sono tutti indizi di una mente disturbata, incapace di distinguere tra realtà e fantasia.
L’amore di Carl Tanzler per Maria Elena era un sentimento distorto e malato, radicato in profondi disturbi psicologici e alimentato da un desiderio di controllo ossessivo. Era un amore che andava oltre i confini della normalità, trasformandosi in un’ossessione fatale che lo portò a compiere azioni orribili e socialmente inaccettabili. La sua storia è un esempio tragico di come l’amore, quando diventa morboso e ossessivo, può condurre alla follia e alla distruzione.
Un disturbo complesso
La necrofilia, dal greco “nekros” (morto) e “philia” (amore), è una parafilia, ovvero un interesse sessuale atipico, che consiste nell’attrazione sessuale verso i cadaveri. È importante sottolineare che la necrofilia è un disturbo mentale raro e grave, classificato come parafilia sia dall’ICD-10 che dal DSM.
Può essere associata a traumi infantili, abusi o altri disturbi mentali. Nel caso di Carl Tanzler, è difficile tracciare una linea netta tra l’amore per Maria Elena e la sua malattia mentale. È possibile che il suo amore fosse genuino, ma distorto e amplificato dalla necrofilia. L’ossessione per Maria Elena era anche un desiderio di controllo assoluto. Dopo la morte della donna, il medico si sentiva privato del suo amore e cercava di “possederla” in modo distorto, trasformando il suo corpo in un oggetto inanimato.
La meticolosa ricostruzione del cadavere di Maria Elena con cera, gesso e altri materiali è un’ulteriore prova della sua malattia mentale. Tanzler voleva plasmare il corpo della donna a suo piacimento, creando una sorta di “bambola” che rispondesse alle sue fantasie. È probabile che soffrisse di un disturbo mentale non diagnosticato, forse una psicosi o un disturbo della personalità. La sua malattia mentale lo portò a compiere azioni orribili, ma è anche importante ricordare che era una persona che aveva bisogno di aiuto.
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La necrofilia è un disturbo psichiatrico complesso che si manifesta attraverso un’attrazione sessuale esclusiva verso i cadaveri. Chi ne soffre non prova interesse per partner viventi e può mettere in atto atti sessuali con i defunti o nutrire fantasie di questo tipo. Spesso, la necrofilia si accompagna ad altri disturbi mentali, come psicosi o disturbi della personalità.
Le cause non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che possano essere legate a fattori psicologici, come traumi infantili, abusi o disturbi mentali. Alcuni studiosi suggeriscono che la necrofilia possa essere una manifestazione di un desiderio di controllo sulla morte e sul corpo del defunto.
Nel caso di Carl Tanzler, la necrofilia sembra essere stata una componente fondamentale della sua ossessione per Maria Elena Milagro de Hoyos. La sua decisione di trafugare il cadavere della donna e di vivere con esso per sette anni suggerisce un’attrazione sessuale morbosa verso il corpo morto di Maria Elena.
È fondamentale sottolineare che la necrofilia è un disturbo mentale grave che necessita di un trattamento professionale adeguato. Si tratta di una condizione che viola profondamente il rispetto per i defunti e la loro dignità, configurandosi come un atto illegale e immorale. La storia di Carl Tanzler, pur essendo un caso estremo, non rappresenta in alcun modo la norma e non deve essere considerata un esempio da seguire o emulare.