Le persone con malattie gengivali e carie hanno mostrato un rischio di ictus superiore dell’86% rispetto a chi aveva una bocca sana e una scarsa salute orale è stata collegata anche a un aumento del 36% del rischio di infarto e altri problemi cardiovascolari.

Chi andava regolarmente dal dentista aveva una probabilità inferiore dell’81% di sviluppare contemporaneamente carie e malattie gengivali; i ricercatori affermano che una migliore igiene orale potrebbe essere un modo semplice, ma spesso trascurato, per ridurre il rischio di ictus.
Carie e disturbi gengivali: problemi dentali associati a un maggior rischio di ictus
Chi soffre sia di carie che di malattie gengivali potrebbe avere una maggiore probabilità di subire un ictus ischemico, secondo uno studio pubblicato il 22 ottobre 2025 su Neurology Open Access, la rivista ufficiale dell’American Academy of Neurology. Gli autori precisano che si tratta di un’associazione, non di un rapporto diretto di causa-effetto.
Gli ictus ischemici si verificano quando un coagulo o un blocco limita il flusso di ossigeno e nutrienti al cervello. Sono la forma più comune di ictus.
Le carie si formano quando i batteri erodono lo smalto dei denti, spesso a causa di zuccheri, amidi, cattiva igiene orale o fattori genetici; la malattia gengivale (o parodontite) è invece un’infiammazione cronica o infezione delle gengive e dell’osso che sostiene i denti. Se non trattata, può portare alla perdita dei denti.

“Abbiamo scoperto che le persone con carie e malattie gengivali avevano quasi il doppio del rischio di ictus rispetto a chi godeva di buona salute orale, anche dopo aver considerato altri fattori di rischio cardiovascolare”, ha dichiarato Souvik Sen, MD, MS, MPH, dell’Università della Carolina del Sud a Columbia. “Questi risultati suggeriscono che migliorare la salute orale può essere una parte importante della prevenzione dell’ictus.”
Uno studio ventennale su quasi seimila persone
La ricerca ha coinvolto 5.986 adulti con un’età media di 63 anni, nessuno dei quali aveva avuto un ictus all’inizio dello studio. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un esame dentistico per verificare la presenza di carie, malattie gengivali o entrambe. In base ai risultati, sono stati divisi in tre gruppi:
- Bocca sana
- Solo malattia gengivale
- Malattia gengivale con carie
I partecipanti sono stati seguiti per 20 anni, attraverso interviste telefoniche e controlli delle cartelle cliniche, per verificare chi avesse avuto un ictus nel tempo e tra i 1.640 partecipanti con bocca sana, il 4% ha avuto un ictus; la percentuale saliva al 7% tra chi aveva solo malattia gengivale e al 10% tra chi soffriva di entrambe le patologie.
Aumentano i rischi cardiovascolari con la cattiva igiene orale
Anche tenendo conto di variabili come età, indice di massa corporea e fumo, i ricercatori hanno scoperto che chi aveva malattia gengivale e carie presentava un rischio di ictus superiore dell’86% rispetto a chi aveva una bocca sana. Chi aveva solo la malattia gengivale mostrava un rischio aumentato del 44%.
Oltre agli ictus, i ricercatori hanno rilevato che le persone con malattia gengivale e carie avevano anche un rischio maggiore del 36% di subire eventi cardiovascolari gravi, come infarti, malattie cardiache fatali o ictus.

Le visite dentistiche regolari sembrano fare una grande differenza: chi andava periodicamente dal dentista era l’81% meno soggetto ad avere entrambe le patologie e presentava un rischio inferiore del 29% di soffrire di sola malattia gengivale.
“Questo studio rafforza l’idea che prendersi cura di denti e gengive non serve solo a mantenere un bel sorriso, ma anche a proteggere il cervello,” ha aggiunto Sen. “Chi nota segni di malattie gengivali o carie dovrebbe rivolgersi al dentista, non solo per salvare i denti, ma anche per ridurre il rischio di ictus.”
Limiti dello studio e prospettive future
Gli autori riconoscono un limite: la salute orale dei partecipanti è stata valutata solo una volta, all’inizio dello studio, quindi non è stato possibile misurare eventuali cambiamenti nel tempo. Inoltre, fattori di salute o stili di vita non considerati potrebbero aver influenzato i risultati.
Nonostante ciò, lo studio rafforza l’evidenza crescente che la salute orale e quella cerebrale sono molto più connesse di quanto si pensasse in passato.