Parlare della storia dei cani avvelenati dal padrone, che a quanto pare non era più in grado di gestirli, fa tremare le vene ai polsi. L’aberrante protagonista ha usato un topicida per porre fine alla vita dei suoi segugi, divenuti improvvisamente e tristemente ingombranti e non più degni di vivere.
Cani avvelenati dal padrone nel Sirolo
Un avvocato di Sirolo pare abbia causato la morte dei suoi cani, avvelenandoli con un topicida. La Protezione Animali, che si è costituita parte civile nel processo contro l’avvocato, ha chiesto anche il riconoscimento della pericolosità sociale.
“E’ una storia da film horror quella che emergerebbe dalle indagini che hanno portato alla citazione in giudizio di un avvocato di Sirolo, che avrebbe avvelenato i suoi cani, tre setter irlandesi, con piccoli e fatali dosi di veleno rodenticida, provocando negli animali delle lente emorragie interne e sofferenza incredibile”, ha dichiarato l’Ente Nazionale Protezione Animali ammessa parte civile nel processo.
“L’imputato, avrebbe avvelenato i suoi cani perché non più in grado di controllarli, scappavano spesso, e perché l’allevatore non poteva riprenderseli. Da lì sarebbe scattato il piano diabolico di avvelenarli lentamente. Un tipo di avvelenamento che ha provocato delle sofferenze indicibili nei cani creando delle piccole, lente emorragie interne”.
“Fa orrore il quadro che sta emergendo – ha affermato Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – nel caso della morte dei tre cani a Sirolo. Se le accuse dovessero essere confermate in una sentenza di colpevolezza, ci troveremmo veramente di fronte ad un caso socialmente pericoloso”.
“Leggendo le prime dichiarazioni rilasciate ai media dall’uomo vengono davvero i brividi. Come Protezione Animali abbiamo dal primo momento attivato il nostro ufficio legale, attraverso l’avvocato Claudia Ricci, per andare fino in fondo a questa inquietante storia di morte. Se l’uomo dovesse risultare colpevole ci aspettiamo una pena esemplare!”.
Non pago dell’azione disumana di cui si è macchiato, l’uomo ha raccontato dei cani avvelenati su Facebook, con tanto di foto degli animali ormai privi di vita, dopo indicibili sofferenze.
L’avvocato , riguardo ai suoi tre cani avvelenati si è scagliato sul socisl contro un misterioso responsabile, scrivendo: “mi fai ribrezzo” e “il cerchio si sta stringendo, hai lasciato delle tracce”.
Il cerchio però, si è ristretto su di lui tanto da finire sotto processo. Per la Procura, che ha delegato le indagini ai carabinieri forestali, sarebbe lui il responsabile delle tre morti. Avrebbe avvelenato i setter con un topicida acquistato giorni prima in una ferramenta di Numana.
“Il mio assistito non ha ucciso nessun cane – ha dichiarato il difensore dell’avvocato – e siamo felici che ora ci sia il vaglio di un terzo giudice per stabilire la verità. Sono cani di un certo valore economico e se voleva sbarazzarsene li avrebbe venduti. C’era stata una donna che gli aveva fatto una offerta. Supponiamo che il mio assistito sia vittima di qualcuno”.
L’Enpa parla di “un quadro che fa orrore quello che sta emergendo – commenta Carla Rocchi, presidente nazionale – se le accuse dovessero essere confermate ci troveremmo di fronte ad un caso socialmente pericoloso. Ci aspettiamo una pena esemplare”. Rossi, per la Lav, esprime “soddisfazione per essere stati ammessi come parte civile, rimarca l’assoluta attenzione dell’associazione a presidiare fatti gravissimi come questo in danno agli animali”.