Per il trattamento del cancro orale a cellule squamose (OSCC), un tipo di cancro della bocca e della gola, la tempestività nel somministrare le terapie è fondamentale: l’attuale tasso di sopravvivenza a cinque anni del 60%. Con strumenti di indagini diagnostiche più performanti, la percentuale dei sopravvissuti potrebbe salire ancora.
Per questa ragione, un’equipe di ricercatori della Stanford University ha sviluppato, in una recente ricerca, una tecnologia chiamata spettrometria di massa con ionizzazione a spruzzo di polimeri conduttivi per schermare il sangue per i segni metabolici dell’OSCC. Il metodo potrebbe distinguere accuratamente tra individui con e senza cancro orale.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Natural Sciences.
Cancro orale: ecco come funziona la nuova tecnologia per una diagnosi precoce
Durante la ricerca, sono stati individuati anche due marcatori lipidici alterati che si trovano nel sangue e potrebbero essere ricondotti al sito del cancro per guidare le valutazioni del margine chirurgico. Il metodo, che richiede solo una singola goccia di sangue, potrebbe anche distinguere tra pazienti con fasi iniziali e successive di cancro orale.
“Questo studio rappresenta il frutto di una ricerca che ha coinvolto Stati Uniti e Cina, in cui tutti i partecipanti hanno creduto che i risultati sarebbero stati una vittoria per entrambi i Paesi e per il mondo nel suo insieme, un’idea che sembra purtroppo scomparire in questi tempi di sospetto reciproco e sfiducia nelle collaborazioni internazionali”, ha affermato il co-autore Richard N. Zare, della Stanford University.
L’autore di un Research Highlight di accompagnamento ha osservato che lo studio: “È una vetrina perfetta per come i flussi di lavoro metabolomici basati sulla spettrometria di massa possono essere semplificati per renderli utilizzabili nelle applicazioni cliniche”.
Il cancro orale e del cavo orale in generale riguarda le neoplasie che si sviluppano in diversi punti della bocca, come la lingua, il rivestimento della bocca, le labbra o le gengive, o nella parte posteriore della gola.
Il cancro orale che comprende i tumori del labbro, della cavità orale, dell’ipofaringe, dell’orofaringe e della laringe sono conosciuti collettivamente come tumori della bocca e del cavo orale. Di questi, i tumori del labbro e della cavità orale sono i più comuni, con oltre 377.700 casi in tutto il mondo nel 2020.
I tumori del labbro e della cavità orale sono il 16° tumore più comune in assoluto, l’11° tumore più comune negli uomini e il 18° tumore più comune nelle donne. Il Bangladesh ha registrato il tasso di mortalità complessivo più alto per cancro orale nel 2020, seguito dalla Papua Nuova Guinea.
Si stima che fino al 90% del cancro orale nel mondo sia causato dall’uso di tabacco, al consumo di alcol o a una combinazione di entrambi. È stato dimostrato che i seguenti fattori sono associati a un aumento del rischio di tumori della bocca e del cavo orale: infezione orale da virus del papilloma umano ad alto rischio ed esposizione ambientale all’amianto.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’AIRC: “In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 4.500 casi di tumori alla bocca e si registrano circa 3.000 decessi. Purtroppo questo tipo di cancro viene di solito diagnosticato in fase già avanzata, quando la massa tumorale si è ingrandita al punto da richiedere interventi mutilanti, spesso con scarsi risultati. Il cancro orale colpisce gli uomini in percentuale tripla rispetto alle donne. L’incidenza in Italia è di 3 casi ogni 100.000 abitanti (quindi 6 casi ogni 100.000 maschi e 2,3 casi ogni 100.000 femmine)”.