Lo scorso dicembre, l’ambiziosa missione di campionamento lunare della Cina è tornata sulla Terra con i primi campioni lunari dalle missioni Apollo della NASA e Luna della Russia, terminate nel 1976.
I primi campioni freschi in 45 anni sono stati analizzati e contengono le risposte alle precedenti domande sul luna, creandone anche di nuove, secondo una ricerca pubblicata martedì sulla rivista Nature.
La missione Chang’E-5, che prende il nome dalla dea della luna della mitologia tradizionale cinese, ha riportato indietro quasi 4 libbre di terreno lunare e roccia da un pezzo di basalto precedentemente non visitato; a tal proposito si pensava che il basalto, un tipo di roccia formato da colate laviche solidificate, contenesse prove di quando in passato si verificava l’attività vulcanica sulla superficie della Luna.
Il team di ricerca ha utilizzato la datazione radiometrica su 47 frammenti di basalto, con il più grande che era dello spessore di “10 pagine impilate insieme”, ed il più piccolo delle dimensioni di una particella di polvere, tuttavia entrambi, hanno scoperto gli scienziati, avevano circa 2 miliardi di anni.
Gli scienziati sono rimasti sorpresi nell’apprendere che i campioni lunari erano da 800 a 900 milioni di anni più giovani di quelli indicati dai campioni recuperati con Apollo e Luna.
“Questa è la più giovane età di cristallizzazione mai riportata per le rocce basaltiche lunari mediante misurazione radiometrica, estendendo le… età del basalto lunare da 800 a 900 milioni di anni”
ha detto il ricercatore Li Chunlai degli Osservatori Astronomici Nazionali dell’Accademia Cinese delle Scienze in un comunicato stampa che accompagna lo studio.
“Questo studio fornisce la prima prova conclusiva che l’attività magmatica sulla Luna è persistita fino ad almeno due miliardi di anni fa.”
ha in seguito aggiunto.
Ulteriori dettagli su questi nuovi campioni lunari
I nuovi campioni lunari hanno anche contribuito a perfezionare un metodo per determinare l’età di un pianeta, noto come cronologia del conteggio dei crateri.
Mentre i campioni Apollo e Luna hanno fornito un database iniziale per età che vanno da 4 a 3,1 miliardi di anni fa, così come quelli più giovani di un miliardo di anni fa, i nuovi campioni Chang’E forniscono dati nel mezzo, “soddisfacendo il lungo -obiettivo ricercato per colmare la parte centrale non ancorata della cronologia di conteggio dei crateri lunari“, ha detto Li.
Sebbene i campioni lunari hanno dato molte risposte, hanno anche creato nuovi misteri. I campioni Apollo e Luna erano composti da KREEP, una miscela di potassio, elementi delle terre rare e fosforo, mentre invece i campioni Chang’E erano fatti di un diverso tipo di magma.
“Secondo la precedente teoria, i componenti simili a KREEP fornirebbero calore per sostenere la longevità del magma giovane. Tuttavia, se così non fosse –come suggeriscono questi risultati– dovremmo ripensare ai meccanismi alla base della longevità del’attività magmatica lunare più giovane”
ha detto Li.
Gli scienziati hanno affermato che la scoperta cambia il modo in cui pensano all'”evoluzione termica e chimica” della luna, ed il team di ricerca prevede di continuare ad analizzare i campioni e, si spera, di far luce su come e perché l’attività vulcanica lunare è cambiata tra i campioni Apollo e Luna e i campioni Chang’E.
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