Se hai l’impressione che quest’estate stia partendo a razzo, non ti sbagli. L’Italia è ufficialmente nella morsa del caldo africano, con temperature folli, umidità soffocante e rischio incendi ai massimi livelli.
Il picco è previsto tra mercoledì 25 e giovedì 26 giugno, ma già ora l’allerta è scattata in tutto il Paese. Ferrara si candida come città più calda d’Italia, mentre la Sardegna combatte con temperature da deserto e rischio roghi altissimo. E no, non è un’esagerazione.
Bollini rossi e allerta 3: cosa sta succedendo
Mercoledì sono 13 le città con bollino arancione per il caldo. Giovedì le cose peggiorano: 6 città entrano in allerta rossa, cioè il livello massimo di rischio per la salute. Parliamo di Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino.
E a proposito di Torino, l’Arpa Piemonte ha parlato chiaro: disagio bioclimatico livello 3, il peggiore. In pratica: afa spessa come cemento, temperature percepite fino a 38 gradi, e zero tregua nelle ore notturne.
Ferrara? Ancora peggio. Secondo le proiezioni, il 26 giugno sarà una delle giornate più calde d’Europa, con il caldo amplificato dall’umidità padana. La sensazione sarà quella di stare dentro un phon gigante acceso h24.
In Sardegna si accende l’allarme incendi
Nell’isola la Protezione Civile ha già diffuso un avviso di condizioni meteo avverse. Nelle zone interne si toccheranno i 41°C, e il rischio incendi è definito “molto elevato”.
Cosa significa in pratica? Che basta una scintilla per innescare un disastro. E con i venti di scirocco, anche una grigliata mal gestita può trasformarsi in un fronte di fuoco.
Luglio sarà ancora peggio?
Le previsioni stagionali non lasciano molte speranze: luglio 2025 potrebbe essere il mese più caldo dell’anno. Temperature sopra la media, pochissime piogge, notti tropicali e minime sempre sopra i 25 gradi. L’eventuale “pausa” arriverà — forse — ad agosto. Ma durerà poco.
Intanto le autorità invitano alla massima attenzione: evita attività all’aperto nelle ore calde, bevi molta acqua, usa abiti leggeri, stai al fresco se puoi. Soprattutto se sei anziano, se hai bambini piccoli o patologie croniche. Perché il caldo non è solo fastidioso: può essere pericoloso.
Un clima sempre più fuori controllo
Siamo di fronte all’ennesima ondata di calore estrema, diventata ormai routine negli ultimi anni. La crisi climatica amplifica questi eventi, li rende più intensi, più lunghi e più frequenti. E l’Italia — con le sue pianure afose, città roventi e coste esposte — è sempre tra i paesi più colpiti.
I nomi cambiano, ma la sostanza resta: temperature sempre più estreme e salute pubblica messa alla prova. Dietro ogni ondata di calore ci sono numeri veri, vite reali, e un sistema sanitario che ogni estate va in stress termico.
Il decalogo anti-caldo del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha pubblicato un decalogo di 10 regole pratiche per proteggersi durante le ondate di calore. Tra le principali:
- Evita di uscire nelle ore più calde (11-18)
- Mantieni fresca la casa (tende chiuse, no forni accesi)
- Idratati spesso, anche se non hai sete
- Fai pasti leggeri e frequenti
- Indossa abiti chiari e traspiranti
- Non lasciare mai nessuno — animali inclusi — in auto al sole
- Controlla anziani e vicini fragili
Sembrano consigli banali, ma possono fare la differenza tra una giornata afosa e un’emergenza medica.
Non è un’estate come le altre
Il caldo di questi giorni è un campanello d’allarme forte e chiaro. Non è solo un problema di comfort. È una questione di salute pubblica, sicurezza ambientale e adattamento climatico. E la tendenza non è destinata a invertirsi a breve.
Prepariamoci a convivere con estati sempre più estreme. Ma intanto, facciamo attenzione, aiutiamo chi è più fragile e iniziamo a considerare che — anche quando si parla di caldo — la tecnologia, la scienza e l’informazione possono salvarci la vita.
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