Immagina di poter osservare un buco nero da vicino, di poter vedere in dettaglio le esplosioni che avvengono nel cuore della nostra galassia. Grazie al California Institute of Technology e alla collaborazione internazionale di astrofisici e informatici, questo è ora quasi possibile. Utilizzando l’intelligenza artificiale, sono stati ricostruiti in 3D i brillamenti di Sagittarius A*, il buco nero al centro della Via Lattea.
Questi brillamenti sono esplosioni di energia che avvengono periodicamente e che, fino ad ora, erano un mistero per gli scienziati. La ricostruzione 3D mostra due strutture luminose e compatte distanti circa 75 milioni di chilometri dal centro del buco nero. Questa distanza è quasi metà di quella che separa la Terra dal Sole, per darti un’idea della magnitudine di questi fenomeni.
L’intelligenza artificiale ha reso possibile vedere il gas in rotazione attorno a un buco nero
Il successo di questo studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, è il risultato di una nuova tecnica che combina fisica e intelligenza artificiale. Questo approccio ha permesso di superare alcuni limiti di osservazione dovuti alla distanza e alla posizione della Terra rispetto a Sagittarius A*. Gli scienziati sono stati capaci di osservare il gas in rotazione attorno al buco nero come se avessero la possibilità di girare intorno ad esso, nonostante fossero fermi sulla Terra.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale è stato fondamentale: ha trasformato i dati tremolanti catturati dal telescopio ALMA in Cile in immagini tridimensionali chiare e dettagliate. È come se l’IA avesse messo a fuoco un’immagine sfocata, rendendo visibile l’invisibile.
Questo studio non solo ci dà nuove immagini sbalorditive da ammirare, ma apre anche la porta a future scoperte. Potrebbe, infatti, segnare l’inizio di una nuova era nella tecnologia di osservazione spaziale, dove fisica e intelligenza artificiale lavorano insieme per svelare i segreti dell’universo.
E tu, cosa pensi che potremmo scoprire dopo?