I Bionauts sono micro dispositivi telecomandati capaci, dopo essere stati iniettati, di viaggiare attraverso il corpo umano per somministrare dosi mirate di farmaci ai pazienti che seguono determinate terapie farmacologiche. A dichiararlo è stata la startup Bionaut Labs, con sede a Los Angeles, in un comunicato stampa, affermando che le loro macchine sono progettate per “rivoluzionare il trattamento dei disturbi del sistema nervoso centrale” con un trattamento di precisione.
I Bionauts sono più piccoli di un millimetro e, con poche parti mobili, sono progettati per viaggiare verso tumori difficili da raggiungere, consentendo un trattamento mirato di tumori e altre malattie: “Quando ci fu una rivoluzione nella robotica chirurgica da 10 a 20 anni fa, l’intero concetto era costruito su bracci robotici complicati e articolati”, ha dichiarato a Fierce Biotech in un’intervista Michael Shpigelmacher, fondatore e CEO di Bionauts Lab.
Bionauts: un approccio meno invasivo per la cura dei tumori
I microrobot iniettabili assomigliano ad una minuscola vite che si fa strada attraverso il corpo tramite un movimento rotatorio. Per ottenere questo movimento, l’azienda utilizza campi magnetici generati all’esterno del corpo del paziente. I piccoli dispositivi sono molto meno invasivi dei trapani e degli aghi chirurgici utilizzati oggi, ha spiegato Shpigelmacher.
L’obiettivo principale dell’azienda è sviluppare un trattamento per i gliomi del tronco cerebrale, che vengono tipicamente diagnosticati in giovane età e sono notoriamente difficili da trattare poiché attaccano una parte vitale del cervello incaricata di regolare il battito cardiaco e la respirazione. Le micromacchine dovranno viaggiare attraverso il liquido cerebrospinale dove sbloccheranno un meccanismo che fornisce direttamente le chemioterapie.
“A causa dell’anatomia, non è possibile raggiungere la metà del tronco cerebrale di un paziente in un modo che non lo danneggerà in modo significativo“, ha chiarito Shpigelmacher. “In questo modo, è possibile ottenere concentrazioni di farmaci più elevate in situ, mentre si ottengono concentrazioni molto più basse o inesistenti nel plasma“.
Esperti hanno condotto studi preclinici su animali piccoli e grandi per testare le sue macchine potenzialmente rivoluzionarie. Nessun danno neurologico a lungo termine è stato registrato dopo che i Bionauts sono stati inseriti e successivamente rimossi. Il prossimo grande passo per l’azienda sono i suoi test clinici sull’uomo, che sono previsti per il 2023.