Dopo 15 anni di ricerca, un team di scienziati dell’Università di Chicago ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria chiamata “bioelettronica vivente”.
Questa innovazione combina cellule viventi, gel ed elettronica per creare dispositivi che possono monitorare e trattare le condizioni della pelle, di seguito andremo ad esplorare i dettagli di questa invenzione, il suo funzionamento, i test effettuati e le potenziali applicazioni future.
Il concetto di bioelettronica vivente è nato dal desiderio di superare i limiti dei dispositivi elettronici tradizionali, i quali tendono ad essere rigidi, metallici e ingombranti, per di più possono causare irritazioni quando vengono a contatto con il corpo umano.
Il laboratorio del professor Bozhi Tian ha esplorato per anni come fondere il mondo dell’elettronica con la natura morbida, flessibile e delicata del corpo umano, ed il risultato ottenuto tramite questa ricerca è stato la creazione di un prototipo di bioelettronica vivente, una combinazione di cellule viventi, gel ed elettronica che può integrarsi con i tessuti vivi.
Il funzionamento della bioelettronica vivente
I prodotti realizzati tramite la bioelettronica vivente sono costituiti da sensori, cellule batteriche e un gel fatto di amido e gelatina, e questi lavorano insieme per monitorare e migliorare le condizioni della pelle.
Per avere un esempio “pratico”, i test sui topi hanno dimostrato che questi dispositivi possono monitorare continuamente e migliorare i sintomi simili alla psoriasi senza irritare la pelle, e questo è possibile grazie alle proprietà curative di alcuni batteri, come lo Staphylococcus epidermidis, un microbo che vive naturalmente sulla pelle umana e che è stato dimostrato ridurre l’infiammazione.
I bioelettronici viventi sono stati testati su topi e i risultati sono stati promettenti, con i dispositivi che hanno ridotto l’infiammazione e hanno mostrato un potenziale per applicazioni mediche più ampie.
Il team di ricerca sta attualmente lavorando per commercializzare questa tecnologia, con l’obiettivo di renderla disponibile per l’uso umano, ovviamente la speranza è che i principi alla base dei bioelettronici viventi possano essere applicati anche ad altre parti del corpo, come la stimolazione cardiologica o neurale.
Le potenziali applicazioni future
Le applicazioni future della bioelettronica vivente sono molteplici, per l’appunto oltre al trattamento delle condizioni della pelle, questi dispositivi potrebbero essere utilizzati per monitorare e trattare altre condizioni mediche.
Un loro possibile uso, potrebbe essere quello nell’ambito della cardiologia, ad esempio per creare pacemaker più piccoli e flessibili che possono essere controllati con la luce, o materiali forti ma flessibili che potrebbero formare la base di impianti ossei.
Oltre a quanto precedentemente detto, la capacità di integrare cellule viventi nei dispositivi elettronici apre nuove possibilità per la medicina rigenerativa e la biotecnologia.
L’invenzione dei bioelettronici viventi rappresenta una svolta significativa nella medicina e nella biotecnologia, come già detto ormai più volte, questa tecnologia ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui trattiamo le condizioni della pelle e altre malattie, offrendo soluzioni più efficaci e meno invasive.
Con ulteriori ricerche e sviluppo, la tecnologia derivata dagli studi sulla bioelettronica vivente potrebbe diventare una parte fondamentale della medicina del futuro, migliorando la qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.
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